Lo Zimbabwe resta nell'incertezza, in attesa che l'anziano presidente Robert Mugabe lasci il potere. Secondo la Cnn, i termini della sua uscita di scena sono stati concordati e una lettera di dimissioni è stata già messa a punto, ma la scadenza indicata dal partito Zanu-Pf è passata senza che il leader annunciasse la rinuncia. Dopo essere stato defenestrato dal partito domenica, a Mugabe era stato dato tempo fino a mezzogiorno di lunedì per lasciare la presidenza, altrimenti avrebbe dovuto affrontare il voto per l'impeachment in Parlamento. Impeachment che dovrebbe scattare oggi. La procedura prevede che, una volta approvata la mozione da una maggioranza semplice, vienga formata una commissione investigativa per riferire a entrambe le camere del Parlamento. A quel punto, è richiesta la maggioranza di due terzi in ciascuna Camera perché il presidente venga rimosso.
L'appello di Londra
Domenica, in un discorso in televisione, il presidente 93enne, circondato dai generali, ha resistito agli appelli a dimettersi e aveva anzi rilanciato, assicurando che presiederà il congresso del partito a dicembre, nonostante lo stesso partito lo avesse appena espulso. "Non sappiamo ancora quali saranno gli sviluppi in Zimbabwe", ha dichiarato il portavoce della premier britannica, Theresa May, "ma quello che appare chiaro è che Mugabe ha perso il sostegno del popolo e del suo partito". In questo clima di incertezza, Londra, che aveva il dominio coloniale del Paese africano quando ancora si chiamava Rhodesia, ha lanciato "un appello a evitare la violenza. Speriamo di vedere una pacifica e rapida soluzione alla situazione".
Intanto Emmerson Mnangagwa, il vicepresidente la cui destituzione da parte di Mugabe aveva innescato il golpe, "tornerà presto", assicura il capo di Stato maggiore Constantine Chiwenga, aggiungendo che il presidente e il suo ex vice sono rimasti in contatto e che Mugabe "ha tracciato una road map e una soluzione definitiva per il Paese".