Tensione altissima al confine tra Israele e Libano. Hezbollah ha lanciato missili anticarro contro una base militare israeliana nei pressi della caserma di Avivim (nel nord di Israele), rivendicando di aver distrutto un veicolo militare e di aver ucciso e ferito gli occupanti. Israele ha risposto lanciando 40 razzi secondo fonti libanesi, un centinaio secondo i militari dello Stato ebraico, sui dintorni del villaggio di Maroun al Ras, Aitaroun e Yaroun, all'interno del distretto di Bint Jbeil.
I residenti dei villaggi israeliani nel nord sono stati invitati dall'esercito a rifugiarsi nei bunker sotterranei. "Il Libano pagherà un caro prezzo", ha dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, prima di entrare in una riunione d'emergenza con i vertici dell'Esercito, durante il quale si è immediatamente deciso di procedere coi bombardamenti, mentre il primo ministro libanese, Saad Haririi, ha chiesto l'"intervento" del presidente francese, Emmanuel Macron, e del segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, e ha allertato il capo delle Forze armate ibanesi, Joseph Aoun.
I bombardamenti israeliani sono iniziati un'ora dopo il lancio di un missile anticarro rivendicato dall'unità Hassan Zabeeb e Yasser Daher, facente capo a Hezbollah, e che avrebbe ferito quattro soldati israeliani. Secondo l'esercito israeliano sono stati invece lanciati più missili ma non ci sono stati feriti. Hezbollah attraverso la sua emittente Al Manar sostiene che tra i militari israeliani ci sarebbero anche dei morti, che la leadership del movimento sciita fa sapere essere "una rappresaglia per i nostri due martiri uccisi in Siria" (pochi giorni fa, ndr), aggiungendo poi che "il conto delle azioni coi droni sarà pagato da Israele separatamente".
Stamattina un drone israeliano ha rilasciato alcuni ordigni nei pressi di un'area boschiva a Bastara, a ridosso delle Shebaa Farms, nel sud del Libano, costringendo alcuni residenti ad evacuare l'area. La scorsa settimana Israele ha colpito alcuni obiettivi iraniani utilizzando proprio dei velivoli senza pilota in Iraq, in Siria e in Libano.
Nel Paese dei cedri lo scorso 25 agosto due droni sono arrivati nella periferia sud di Beirut - dove Hezbollah ha la sua "roccaforte" cittadina -, nel primo caso colpendo l'edificio in cui ha sede l'Unità di comunicazione del partito sciita filo iraniano e nel secondo precipitando al suolo. "L'Unifil fa sapere attraverso il suo portavoce Andrea Tenenti che le truppe Onu stanno "monitorando il conflitto a fuoco a cavallo della Blue line", mentre il Capo missione, gen. Stefano Dal Col, fa sapere di essere in contatto con le parti affinché "pongano fine a queste attività ed esercitino la massima moderazione".