Sono passati 26 anni da quando il primo missile Javelin (Giavellotto) fu sparato e da allora ne sono stati usati circa cinquemila in combattimento. Entrato in servizio nel 1996 - troppo tardi per la prima Guerra del Golfo, dove erano stati impiegati i predecessori M47 Dragon - ma in tempo per servire contro i vecchi carri T59 di produzione cinese in dotazione ai Talebani nel 2001 e contro i T-72 'Leoni di Babilonia' di Saddam nell'invasione dell'Iraq del 2003, il Javelin è un'arma 'usa e getta' pensata sostanzialmente per colpire i carri armati, ma efficace anche contro gli elicotteri corazzati in volo a bassa quota.
Il governo di Parigi ha ammesso che i Javelin trovati in Libia sono quelli in dotazione alle forze francesi, "schierate a scopi di intelligence antiterrorismo" e in effetti durante la guerra in Afghanistan, fu usato efficacemente nelle operazioni anti-guerriglia. Anche se inizialmente era considerato inadatto allo scopo a causa del suo potere distruttivo, tiratori ben addestrati erano in grado di effettuare colpi di precisione contro posizioni nemiche inattaccabili con mitragliatrici pesanti e lanciagranate: veicoli, caverne, posizioni fortificate. Se le forze nemiche si trovavano all'interno di una grotta, un Javelin sparato nella bocca della caverna era in grado di devastare l'interno, cosa impossibile da fare con altre armi.
Durante l'offensiva al-Shaddadi nella guerra civile siriana nel febbraio 2016, un Javelin fu usato per far esplodere un'autobomba e nello stesso anno circolarono voci secondo cui era stato dato in dotazione alle forze curde.
Il suo funzionamento è rivoluzionario per un'arma anti-carro: per colpire il mezzo corazzato sulla parte superiore, dove la blindatura è più sottile, vola in verticale fino a raggiungere una quota di 150 metri, poi piomba a capofitto sull'obiettivo, sfondando il primo strato di protezione con una carica esplosiva e penetrando il secondo con un'altra più potente. Più in dettaglio, la testata tandem è dotata di due cariche sagomate: un precursore per contro qualsiasi armatura reattiva alle esplosioni e una testata primaria per penetrare l'armatura di base.
E' di fatto un missile auto-guidato con un sistema di mira a infrarossi: quando si preme il grilletto il Javelin viene espulso dal lanciatore in modo da raggiungere una distanza di sicurezza prima che il motore principale del razzo si accenda. Questo serve a non investire con il getto di propulsione le truppe, ma anche a permettere chi spara di rimanere ben nascosta o allontanarsi. La squadra di tiro può cambiare posizione non appena il missile è stato lanciato o addirittura prepararsi a sparare al bersaglio successivo mentre il primo missile è ancora in volo.
Il Javelin è spesso trasportato da due persone: un tiratore e un portatore di munizioni, anche se può essere gestito da una persona sola. Mentre l'artigliere mira e spara, il portatore di munizioni esegue la scansione di potenziali bersagli e si assicura che non ci siano ostacoli intorno al raggio di azione.
Il peso è certamente un vantaggio: poco più di 22 chili e dimensioni contenute rispetto ai sistemi anticarro più ingombranti come i TOW. Ha una portata di quasi 5 chilometri e si è dimostrato efficace nel 94% dei lanci fino a 4,3 chilometri.
Il sistema di guida termico (e non a filo come in altre armi anticarro) consente al tiratore di spostarsi verso una nuova angolazione di fuoco o allontanarsi prima ancora che il nemico si renda conto di essere sotto attacco.
Può essere usato nel combattimento urbano e addirittura essere sparato da dentro una stanza attraverso una finestra per via della fiammata ridotta. Dal momento in cui viene imbracciato alla possibilità di fare fuoco passa circa mezzo minuto. Tra sistema di lancio e missile, ogni Javelin costa circa 225 mila dollari.