Mentre l'Unione europea si è impegnata a sbloccare fondi urgenti per gestire la crescente ondata migratoria sulle coste spagnole, il nuovo presidente del Partito popolare, Pablo Casado, ieri era in visita sui luoghi più emblematici della crisi, diventata tema caldo della politica spagnola: Algeciras, a Cadice, e il valico di confine di Tarajal, che separa il Marocco dall'enclave di Ceuta.
Appena eletto successore di Mariano Rajoy alla guida del Pp, Casado ha fatta della linea dura sul tema dei confini il suo cavallo di battaglia, tanto che il portavoce del partito socialista (Psoe), Oscar Puente, lo ha definito "un po' Salvini, un po' Trump".
Casado è arrivato a Cadice e si recherà poi a Ceuta, dopo aver abbracciato la retorica dei leader europei di destra nella promessa di "difendere le frontiere", contro "milioni" di migranti clandestini, che vogliono entrare in Spagna. "Non è possibile dare documenti a tutti - ha dichiarato Casado, domenica scorsa - nè la Spagna può assorbire i milioni di africani, che cercano in Europa un futuro migliore".
Il leader del Pp ha chiesto oggi al governo del socialista Pedro Sanchez "responsabilità, senza demagogia", nell'affrontare la crisi e si è unito a chi in Europa chiede un "piano Marshall per l'Africa". Casado è da sempre critico verso Sanchez, che accusa di incoraggiare i migranti a compiere un viaggio pericoloso e di sostenere le organizzazioni criminali.
La Spagna, di recente, ha accolto due imbarcazioni di migranti, che erano state respinte dall'Italia, e ha annunciato una nuova legislazione per permetterà ai migranti senza documenti di accedere al sistema sanitario pubblico dal primo giorno. Secondo Javier Ortega Smith, capo di Vox, un partito di estrema destra, i cui voti Casado sta cercando di intercettare, i flussi di migranti non rappresentano una "crisi umanitaria", ma piuttosto una "invasione orchestrata da organizzazioni criminali e governi stranieri complici".
Stando ai dati del ministero dell'Interno spagnolo, solo dall'inizio dell'anno, i migranti clandestini arrivati in Spagna via mare sono 17.605, mentre quelli entrati via terra - Ceuta e Melilla - sono 3.292. Sotto il governo dell'ex premier Rajoy, nel 2017, sono stati 21.971 i migranti sbarcati sulle coste spagnole.