Circa 600 migranti sono stati abbandonati la scorsa settimana nel deserto tra l'Algeria e il Niger con pochissimo cibo e acqua; e prima di essere soccorsi hanno dovuto percorrere a piedi, sotto il sole cocente, oltre 50 chilometri. Due di loro non ce l'hanno fatta. Lo ha confermato all'AGI una fonte della filiale nigerina dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).
"La scorsa settimana una prima ondata di 180 nigeriani è arrivata ad Agadez, seguita da un'altra ondata di almeno 400 migranti", ha raccontato all'AFP un alto funzionario municipale della città settentrionale del Niger, considerata la porta del Sahara. Il funzionario ha confermato che i migranti, tra loro bambini e molte donne, sono stati "abbandonati" nelle "solite atroci condizioni vicino al confine con il Niger".
Alcune associazioni nigerine accusano l'Algeria di abbandonare in mezzo al deserto i migranti, in situazione irregolare nel Paese e che il governo di Algeri vuole espellere. L'Algeria ha sempre respinto le accuse, imputando alle ong la carenze nell'assistenza ai confini del Niger. Secondo le testimonianze raccolte dall'Oim, i migranti sono stati "fermati in diverse città dall'Algeria mentre andavano al lavoro, sono stati portati in autobus a Tamanrasset, sono stati privati dei cellulari e tutto ciò che avevano e caricati con poco cibo e acqua su alcuni camion che li hanno trasportati fino al confine. E lì, una volta abbandonati, sono stati costretti ad attraversarlo". Da inizio anno l'Oim ha condotto 18 operazioni di soccorso che hanno riguardato 3 mila persone, rimpatriate dall'Algeria al confine con il Niger.