Il governo di Tripoli è "aperto a modifiche del memorandum d'intesa sui migranti stipulati tra Libia e Italia". Lo dichiara all'Agi, Hassan El Honi, il consigliere per la stampa del presidente del Governo di accordo nazionale, Fayez Al Serraj. "Non abbiamo ancora ricevuto le richieste di modifiche da Roma - spiega - e quando le avremo decideremo, ma come ogni intesa è possibile rivederla nel tempo".
Sui centri di detenzione dei migranti, principale punti di scetticismo da parte italiana, El Honi spiega che "all'estero c'è un'idea errata su queste strutture". "I migranti accolti nei centro sono tra i 10 mila e i 15 mila mentre quelli irregolari sparsi del territorio sono centinaia di migliaia, forse oltre 700 mila e quest'ultimi sono il vero problema da affrontare", sottolinea El Honi.
"La Libia resta un Paese di passaggio per i migranti e nonostante la situazione straordinaria che affronta, con una guerra in corso, cerca nel possibile di tutelare i diritti delle persone ospitate nei centri. L'Italia per arginare il problema migranti deve concentrarsi sui Paesi di origine, nell'Africa Subsahariana. E ovviamente serve la stabilità in Libia in modo che molti migranti africani possano lavorarvi in regola, come avveniva in passato", aggiunge.