Ci risiamo: Meghan Markle, la moglie del principe Harry, è di nuovo nel mirino dei razzisti d’oltremanica. Sui social network, in particolare su Twitter e Instagram, alcuni utenti stanno rivolgendo beceri insulti alla duchessa di Sussex per via delle sue origini e del colore della sua pelle. L’attrice statunitense, incinta del settimo erede al trono britannico che dovrebbe nascere ad aprile, è figlia di una donna afroamericana di Cleveland, in Ohio. Proprio le sue origini sarebbero alla base di una campagna di odio online.
La casa reale cerca di mettere una pezza
Afroamericana, nata a Los Angeles, divorziata, ex attrice di professione: Meghan, fin dall’inizio della frequentazione con il nipote più giovane della regina Elisabetta, è stata oggetto di attenzioni esagerate da parte della stampa scandalistica britannica. Una caccia alle streghe che, a novembre 2016, costrinse il principe Harry a pubblicare un comunicato in cui si definiva “preoccupato per la sicurezza” della fidanzata e lamentava “un’ondata di abusi e molestie” a mezzo stampa nei suoi confronti, “le sfumature razziali dei commenti” e “l’aperto sessismo e il razzismo dei troll sui social media”.
Un anno e mezzo più tardi la storia si ripete: il nuovo cavallo di battaglia è la gravidanza di Meghan e a tener banco è anche la stucchevole retorica sulla carnagione del piccolo. Un discorso a cui gli haters cercano di appiccicare il tema del presunto “declino culturale” dell’Occidente e della “sostituzione del popolo britannico” causato dall’immigrazione, spiega Patrik Hermansson della campagna online Hope not hate.
Nel tentativo di frenare il discorso d’odio online, allora, Buckingham Palace ha deciso di affrontare la questione pubblicando le linee guida per gli utenti che intendono interagire con i profili ufficiali e rinforzando il proprio team di comunicazione sui social per cancellare i messaggi molesti indirizzati alla duchessa. Lo riporta Cnn.
Dagli insulti razzisti alla presunta faida con Kate
Contro Meghan sono nati persino hashtag: da #Megxit, improbabile gioco di parole con Brexit, a #Charlatanduchess, oltre al più classico, e odioso, degli epiteti razziali, quello che gli anglosassoni hanno ribattezzato n-word, cioè “la parola che inizia per n”. E poi tutta la fantasiosa serie di tweet secondo cui lei non sarebbe incinta per davvero ma indosserebbe un pancione finto, di quelli che le attrici usano sul set.
Per cercare di individuare l’origine di tutto questo odio online, Hope not hate ha analizzato 5.200 tweet denigratori nei confronti di Meghan scoprendo che 20 account erano responsabili del 70% dei messaggi. Contro di lei, insomma, ci sarebbe una vera e propria campagna online orchestrata appositamente. Alcuni di questi account, si legge sul sito di Cnn, postano anche link a siti di estrema destra, anche se non ci sono prove che la campagna abbia questa natura politica.
Oltre al tema razziale, questi profili cercano di minare la credibilità della duchessa rilanciando anche le teorie secondo cui Meghan e Kate Middleton, la moglie del principe William, non vadano per nulla d’accordo.