Orrore per il barbaro assassinio di due turiste scandinave, di 24 e 28 anni, uccise in Marocco nell'Alto Atlante, una regione turistica montuosa del sud, molto popolare tra gli escursionisti. Le vittime, la danese Louisa Vesterager Jespersen e la norvegese Maren Ueland, sono state sgozzate - probabilmente nel weekend - vicino al sito di Chamharouche, nei pressi del villaggio di Imlil.
Secondo il sito Al Arabiya hanno subito anche violenza sessuale. Un sospettato è stato fermato a Marrakech mentre sono ancora in corso le ricerche dei complici, almeno due.
"Mia figlia è stata sgozzata", ha dichiarato Helle Petersen, la madre della vittima danese, citata dal quotidiano B.T. Secondo le informazioni sulla sua pagina Facebook, Louisa Vesterager aveva studiato in Norvegia per fare la guida e amava l'avventura. "Era così brava, la sua priorità era la sicurezza, le ragazze hanno preso ogni precauzione prima di intraprendere questo viaggio", ha assicurato Irene Ueland, la madre della ragazza norvegese.
Nell'ultimo post su Facebook, datato 21 novembre, Louisa annunciava di essere in partenza per il Marocco e chiedeva consigli sul monte Toubkal.
Le due turiste studiavano in un'università nel sud della Norvegia e il loro viaggio sarebbe dovuto durare un mese. L'ultimo contatto tra Maren e sua madre Irene risale al 9 dicembre.
Un poliziotto norvegese distaccato all'ambasciata a Rabat ha raggiunto Marrakech per fare da collegamento tra le autorità. Un imponente dispositivo di sicurezza è stato schierato nella regione di Imlil dopo la scoperta dei corpi e le escursioni sono state sospese nella regione montuosa molto turistica. Il villaggio dove sono stati trovati i corpi è una base di partenza per l'escursionismo per scalare la vetta più alta del Nordafrica, il monte Toubkal (4.167 m). Situato a circa dieci chilometri da Imlil, il sito di Chamharouche, a circa 2300 m sul livello del mare, è una delle tappe sulla strada per il rifugio di Toubkal.