Migliaia di persone si sono incontrate domenica 22 ottobre tra le strade di Valletta, capitale di Malta, per chiedere giustizia dopo l’omicidio di Daphne Caruana Galizia, giornalista d’inchiesta che il 16 ottobre è stata uccisa in un attentato vicino a casa sua. Galizia, voce scomoda a Malta, è la creatrice del blog Running Commentary, sito da 400mila lettori, in un’isola da 445mila abitanti.
Il premier non partecipa alla manifestazione
Il Primo Ministro maltese, Joseph Muscat, accusato da Galizia di essere l’elemento chiave di un sistema di corruttela, non ha partecipato alla manifestazione: “Capisco che non sarei accolto con favore alla manifestazione pubblica di questo pomeriggio e non vado pertanto a partecipare perché non voglio provocare nessuno” ha spiegato in una trasmissione radio locale. “Ma ho invitato i funzionari del Partito laburista a partecipare e sostenere la manifestazione perché credo che sia importante per il Paese riunirsi in questo momento”.
L'accusa nei confronti della moglie
La moglie di Muscat era stata accusata da Galizia di essere beneficiaria di finanziamenti illeciti provenienti dall’Azerbaijan, come dimostrerebbero alcuni documenti emersi grazie all’inchiesta sui Panama Papers. Tuttavia, il Premier ha stabilito una ricompensa di un milione di euro per chiunque sia in grado di fornire informazioni su chi possa aver compiuto l’omicidio. Secondo quanto riportato da Reuters, le autorità hanno descritto l’omicidio della giornalista come “un caso di straordinaria importanza, che richiede misure straordinarie”.
Prime Minister says his priority is national unity - https://t.co/XgzQimrN5a pic.twitter.com/DH739s3JB5
— Television Malta (@TelevisionMalta) October 22, 2017
Il figlio di Galizia, giornalista anche lui e collaboratore del Consorzio Internazionale del Giornalismo Investigativo che ha svelato e analizzato i Panama Papers, ha scritto in un post su Facebook: "Un governo e delle forze di polizia che hanno tradito nostra madre quando era in vita, la tradiranno anche nella morte".
Scheda: Cosa c'era scritto nei Panama Papers
E ancora. "Persone che hanno passato tutto il tempo a cercare di farla tacere non possono essere le stesse che ora amministrano la giustizia".
Intanto il Fatto Quotidiano segna un legame tra l’omicidio di Galizia e il traffico di petrolio che collega la Libia con Cosa Nostra. Come riportato dal giornale, un anno prima di morire Galizia ha scritto: “Questa mattina quando mi sono svegliata con la notizia di un altro uomo fatto saltare in aria con un’autobomba, ho scritto di una pista che sta emergendo in cui i trafficanti di diesel vengono fatti esplodere con le loro auto, a differenza dei trafficanti di droga a cui viene sparato”. La stessa fine toccata alla giornalista dodici mesi dopo.