Il presidente francese, Emmanuel Macron, vorrebbe un'Europa che fosse "potenza nucleare", al tavolo di chi negozierà, e che fosse tra i firmatari del nuovo trattato per le armi nucleari a medio raggio. La sua visione, esposta in un atteso discorso sulla strategia nucleare francese post-Brexit, vede gli europei "non più spettatori in una nuova corsa agli armamenti che avrà effetto anche sul territorio dell'Ue".
"In assenza di un quadro giuridico, potrebbero rapidamente affrontare una nuova corsa di armi convenzionali, anche nucleari, sul loro territorio", ha dichiarato Macron agli ufficiali militari.
La Francia allo stato attuale è l'unica potenza armata nucleare nell'Unione europea in un momento in cui gli accordi di lunga data sulla limitazione della crescita degli arsenali nucleari appaiono sempre più a rischio.
Gli Stati Uniti e la Russia hanno abbandonato il trattato sulle armi nucleari a raggio intermedio (Inf), accusandosi a vicenda di aver infranto gli obblighi e Washington ora minaccia di abbandonare il trattato di riduzione delle armi del Nuovo Start alla scadenza il prossimo anno.
Il capo di Stato francese ha chiesto che gli europei siano parte dei futuri negoziati sulle armi nucleari a medio raggio e siano "firmatari" anche loro di un eventuale nuovo accordo. "Cerchiamo di essere chiari: se una negoziazione e un trattato più ampio sono possibili - ha affermato - desideriamo che gli europei siano coinvolti e firmatari del prossimo trattato perché riguarda il nostro suolo" che è minacciato.
Secondo il capo dell'Eliseo vi è una forte necessità che l'Europa si assicuri di non trovarsi nel mezzo di una situazione di stallo in stile Guerra Fredda "che potrebbe mettere a repentaglio la pace ottenuta dopo cosi' tante tragedie nel nostro continente". Macron avverte quindi della "possibilità di una competizione militare e nucleare pura e sfrenata, come non avviene dalla fine degli anni Sessanta".
"Gli interessi vitali della Francia - ha aggiunto - hanno ora una dimensione europea". Parigi ha già ridotto il numero delle sue testate a meno di 300, ha chiarito Macron, ricavandone "la legittimità di richiedere spostamenti concreti da altre potenze nucleari verso il disarmo globale che sia graduale, credibile e verificabile".