Sull'obiettivo della neutralità climatica nel 2050 "ciascuno deve poter costruire la sua transizione con soluzioni nazionali e il nucleare può fare parte del mix". Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, al suo arrivo al Consiglio europeo, dopo che il premier ceco Andrej Babis ha minacciato di mettere il veto sulle conclusioni del Vertice se non menzioneranno il nucelare.
"La Francia ha più del 60 per cento di produzione di elettricità che viene dal nucleare", ha ricordato Macron. "L'Ipcc (il gruppo di esperti intergovernativi sull'evoluzione del clima, ndr) lo ha riconosciuto: il nucleare fa parte della transizione. Per i paesi che devono uscire dal tutto carbone è chiaro che non possono passare da un giorno all'altro al tutto rinnovabile. Non è possibile, perché il rinnovabile è un'energia intermittente e dunque dovranno passare, se c'è consenso politico nel paese, a una parte di nucleare", ha spiegato Macron.
Il presidente francese ha spiegato che "l'Austria non vuole" che ci sia una menzione del nucleare nel testo delle conclusioni del Vertice, "il Lussemburgo nemmeno e anche la Germania è molto reticente". Macron si è detto convinto di poter "convincere Anrej Babis" ma "c'è anche la Polonia da convincere perché la transizione sarà molto costosa e servono soluzioni per paesi come la Polonia".
Il presidente francese ha salutato il Green Deal presentato ieri da Ursula von der Leyen perché "riprende diverse idee che ci sono care e che la Francia ha difeso. La prima è la neutralità carbonio nel 2050. A marzo scorso eravamo con due paesi. Al vertice di Sibiu eravamo otto. Il lavoro di questo pomeriggio sarà quello di sapere se saremo tutti attorno al tavolo o se ne mancheranno uno o due" paesi. "Faremo tutto il possibile per convincere tutti i nostri partner che questa transizione è indispensabile e che bisogna realizzare la neutralità carbonio nel 2050", ha detto Macron.