“Emmanuel mi ha chiesto se volevo essere della squadra che tentava questa impossibile impresa. Dovevamo raccogliere un sacco di soldi e io non avevo mai fatto un lavoro del genere. Ho lasciato il mio incarico di manager e mi sono messo a chiedere soldi per cambiare la Francia. In un anno abbiamo raccolto quasi 17 milioni di euro. Pensate che dopo 'En Marche' il secondo partito ne ha raccolti 2,5”. Una vera impresa che ha permesso di vincere le elezioni contro tutti i pronostici che vale ancor di più se pensiamo che, mentre in Italia il limite di finanziamento ai partiti per le persone fisiche è di 100 mila euro, in Francia è di 7,5 mila.
A parlare è Christian Dargnat, atleta (quasi olimpionico per la Francia nella maratona), manager della finanza (è stato fino a poco fa Ceo della banca BNP Paribas) e attualmente responsabile del finanziamento del movimento politico En Marche. Insomma colui che ha dato ad Emmanuel Macron un indispensabile mano a diventare Presidente della Francia.
Dargnat è stato intervistato dal direttore della rivista di geopolitica Eastwest, Giuseppe Scognamiglio durante i lavori della seconda edizione del Festival di geopolitica Mare Liberum organizzato a Catania dall’associazione Diplomatici di Claudio Corbino e dall’EWEI (Eastwest European Institute). “Per raggiungere questo risultato - ha spiegato Dargnat - abbiamo lavorato moltissimo con il web. Ma non potevamo subito chiedere soldi via mail. È stato fatto tutto un lungo lavoro di avvicinamento al partito. Abbiamo fatto conoscere il nostro programma, abbiamo cercato di avvicinare i francesi alle nostre posizioni, li abbiamo invitati ai nostri eventi e, solo dopo tutto questo, abbiamo cominciato a fare fund raising. È stato un lavoro lungo e difficile ma, una volta cominciato, è stato veloce e molto efficace. Posso dire che, vedendo in En Marche la possibilità di cambiare la Francia, tanta gente ha contribuito economicamente e ha cominciato a lavorare per noi volontariamente e gratuitamente, ed anche questo in fondo è stato un bel modo di finanziarci”.
Alla manifestazione hanno partecipato mille studenti siciliani hanno affollato le aule dell’università di Catania e del Consiglio comunale. Un ragazzo che gli chiedeva cosa si deve fare per raggiungere questi risultati in così poco tempo, Dargnat ha risposto: “Punto primo: un obbiettivo. Punto secondo: la fiducia. Punto terzo: la determinazione. Punto quarto: un po’ di fortuna. Per realizzare i propri sogni basta questo. Voi dovete solo crederci”.