Gli accordi raggiunti dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan con il governo di unità nazionale di Fayez al Sarraj a Tripoli rafforzano la posizione di quest'ultimo nei confronti dell'esercito nazionale libico guidato dal generale Khalifa Haftar e garantiscono alla Turchia una posizione strategica nel Mediterraneo orientale. Con il protocollo che garantisce la giurisdizione turca su un pezzo di Mediterraneo su cui si gioca una contesa che, da un lato vede la battaglia della Turchia nel difendere i diritti della parte turca di Cipro e dall'altro la Grecia, e l'Egitto, Tripoli legittima la Turchia ad accedere alle riserve di idrocarburi al largo di Cipro.
Un accordo che risponde perfettamente alla necessità di Ankara di reagire alle sanzioni dell'Europa per le trivellazioni compiute al largo di Cipro, nonché dall'esclusione dal forum sulle riserve di gas nel Mediterraneo orientale, cui hanno partecipato rappresentanti di Grecia, Cipro, Egitto, Israele, Giordania, Italia e dell'autorità palestinese.
L'accordo con Sarraj consente ad Erdogan di sventare il rischio che un gasdotto che colleghi i giacimenti israeliani e ciprioti raggiunga l'Europa tagliando fuori la Turchia. Per garantirsi questo risultato Erdogan deve assolutamente evitare che Haftar sconfigga militarmente Sarraj. Da qui discende la ragione d'essere del secondo protocollo, che invece concerne forme di cooperazione militare, che prevedono l'addestramento e la collaborazione dell'esercito turco e le forze di Sarraj, che dalla Turchia hanno già ricevuto blindati, blindati pesanti e droni Bayraktar T2 negli scorsi mesi.
L'opposizione di Erdogan ad Haftar, oltre che dagli interessi nel Mediterraneo orientale è radicata nell'opposizione di Erdogan al presidente egiziano Abdelfattah al Sisi. In Libia si sta giocando, come già in Sudan, un pezzo del conflitto tra il presidente turco e Sisi. I rapporti tra i due sono al minimo storico, in seguito al colpo di stato del 2013 con cui è stato arrestato il presidente Mohamed Morsi, appartenente ai Fratelli Musulmani, confraternita cui Erdogan è da sempre vicinissimo. Haftar, come Sisi, ha sempre combattuto contro i Fratelli musulmani e anche per questo il presidente turco non può permettere che prenda il controllo della Libia.