@ PHILIPPE WOJAZER / POOL / AFPMentre Haftare è a Tobruk e finora ha avuto un riconoscimento internazionale dalla Francia di Macron con il vertice di Parigi, in parte dalla Russia. Sul piatto ci sono, oltre alla stabilità dell’area e la possibilità di un controllo maggiore delle coste per prevenire gli sbarchi di clandestini, le ricchezze petrolifere di cui la Libia è piena.
Per alcuni anni è stato considerato il nuovo Gheddafi. 74 anni, il generale Khaifa Haftar di Gheddafi ricorda molto: le ambizioni, la bravura come stratega. Ma soprattutto di Gheddafi è stato un amico e fedele servitore. L’occidente lo ha incoronato per la sua capacità di liberare la Libia dall’Isis. E in una situazione piombata nel caos dopo la caduta di Gheddafi, qualcuno che lo ricordi, in qualche modo, è quasi auspicabile.
@ MAHMUD TURKIA / AFPCome ricorda The Post Internazionale, Haftar intraprese la carriera militare e si diplomò all’Accademia di Bengasi. Poi, proseguì i sui studi in tattica militare in Egitto e Unione Sovietica. Il suo primo passo da giovane ufficiale fu schierarsi con Muammar Gheddafi nel golpe che lo portò al potere nel 1969.
@ STR / AFP Ha partecipato alla guerra dello Yom Kippur, guidò le truppe libiche in appoggio alla coalizione di paesi arabi impegnati nel tentativo di respingere la controffensiva israeliana nel Sinai, dopo l’attacco a sorpresa di Egitto e Siria nell’ottobre del 1973.
@ ABDULLAH DOMA / AFP L’Espresso ricorda che è stato ottimo il rapporto con il Colonnello Gheddafi, che un giorno ha detto di lui: «Era un figlio per me. E io ero il suo padre spirituale». Gheddafi gli fa fare carriera e gli dà le chiavi della guerra con il Chad.
@ ABDULLAH DOMA / AFP Nel 1986 il colonnello Haftar guidò le truppe libiche nell’offensiva contro il Ciad. Il Ciad però era finanziato e sostenuto dalla Francia. E Haftar fu sconfitto e abbandonato da Gheddagi che lo destituì e ne chiese il processo. Haftar scappò in Zaire. E nel 1990 negli Usa, in Virginia, in una piccola città vicino Washington.
@ ABDULLAH DOMA / AFP Molti pensano che ci sia il suo zampino nel colpo di stato che nel 1996 fu architettato dalla Cia per destituire Gheddafi. Il golpe fallì. Gheddafi lo condannò a morte. Haftare rimase in Virginia per altri 10 anni, fino a quando nel 2011 Gheddafi fu destituito. Da lì a breve nel 2014 sarebbe arrivato il momento di tornare.
@ AFP Limes sottolinea però che il caos del post Gheddafi però era ben più grande di quello che gli Stati Uniti avevano immaginato. La Libia si è spaccò in decine di gruppi diversi su base religiosa, tribale e geografica. Haftar torna in Libia. Ottiene lo scioglimento del Congresso generale nazionale, dominato dagli islamisti. Lascia l’operazione dignità, con l’appoggio dell’Egitto, un golpe per prendersi la Libia che però fallisce. Però l’Occidente si accorge di lui, laico, militare, unica speranza forse contro l’Isis.
@ AFP A marzo del 2015, il parlamento di Tobruk ha nominato Haftar a capo dell’Esercito nazionale libico. Fino alla fine del 2015 sembrava che l’Occidente (e l’Europa in particolare) avrebbe puntato su di lui per il futuro della Libia.
@ ABDULLAH DOMA / AFP Invece a mettersi di traverso alle sue ambizioni, scrive Tpi, è stata proprio l’Italia che ha convinto le Nazioni Unite ad appoggiare la propria soluzione: un governo tecnico, quello di Serraj. A Tripoli. L’unico governo legittimato a livello internazionale dalle Nazioni Unite.
@ PHILIPPE WOJAZER / POOL / AFPMentre Haftare è a Tobruk e finora ha avuto un riconoscimento internazionale dalla Francia di Macron con il vertice di Parigi, in parte dalla Russia. Sul piatto ci sono, oltre alla stabilità dell’area e la possibilità di un controllo maggiore delle coste per prevenire gli sbarchi di clandestini, le ricchezze petrolifere di cui la Libia è piena.
Per alcuni anni è stato considerato il nuovo Gheddafi. 74 anni, il generale Khaifa Haftar di Gheddafi ricorda molto: le ambizioni, la bravura come stratega. Ma soprattutto di Gheddafi è stato un amico e fedele servitore. L’occidente lo ha incoronato per la sua capacità di liberare la Libia dall’Isis. E in una situazione piombata nel caos dopo la caduta di Gheddafi, qualcuno che lo ricordi, in qualche modo, è quasi auspicabile.