C’è un dato che spiega meglio di tutti l’importanza dell’accordo che l’Unione Europea ha trovato con la Libia. L’89% dei migranti che nel 2016 sono sbarcati sulle coste italiane arrivano da lì. Dal tratto di costa che va da Zuwarha a Tripoli. Un dato costante nel tempo. Nel 2015 erano il 90%. E così nel 2014, secondo l'Unhcr.
Arrivano in Libia dopo aver attraversato tutta l’Africa. In un punto preciso: Ghat, città snodo al confine con l’Algeria. Arrivano dalla Nigeria, dall’Eritrea, dal Gambia, dal Sudan, dal Mali. Salgono dalle nazioni più remote del continente per trovarsi lì e essere organizzati per i viaggi in Europa.
Dalla Libia nel 2016 sono arrivati in Italia 138.422 migranti. L’altro fronte è l’Egitto, con 11.114 arrivi (5,9%) mentre il resto, circa 4.306, viene da altre nazioni (4,3%).
In Italia sbarca quasi la metà dei migranti che arrivano Europa. L’anno scorso sono stati 362.376, ma a detenere il primato è la Grecia. La maggior parte di questi sono siriani (23%), afgani (12%) e nigeriani (10%). I siriani arrivano soprattutto in Europa tramite i confini ellenici, passando per il confine turco e i corridoi umanitari.
Tornando all'Italia, nel 2016 in totale (quindi da Libia, Egitto e altri punti di partenza) sono arrivati 181.436 migranti. 129.080 di questi sono uomini, 24.133 mila donne, 2.377 bambini accompagnati da adulti. 25.846 invece sono le persone che non sono richiedenti asilo o rifugiati, ma che hanno bisogno di protezione come le vittime di tratta. O, in molti casi, bambini non accompagnati da adulti o che li hanno persi durante il viaggio in Europa. Se teniamo a mente che in media il 90% di quelli che si imbarcano per l’Italia arrivano dalle coste libiche, si svela la portata per lo meno potenziale dell’accordo.
L’Italia già aveva accordi con la Libia. Oggi non più in vigore.
- Il primo del 2003 firmato dall’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con il leader libico Mohammed Gheddafi: supporto logistico e economico per il pattugliamento delle coste e la costruzione di due campi di detenzione.
- Il secondo è stato firmato nel 2007 dal governo guidato da Romano Prodi, e prevedeva il pattugliamento e il respingimento verso le coste di partenza dei migranti intercettati in mare. Accordo che fece storcere il naso ad Amnesty International.
Con la caduta di Gheddafi e del suo governo in seguito alla guerra civile del 2011 sono decaduti di conseguenza gli accordi. Difficile avere una stima del numero degli immigrati di quegli anni. Ma sappiamo che sono in aumento negli ultimi 5 anni. Sono passati dai 40mila del 2013 ai 170mila del 2014. Nel 2015 erano 150mila e 180 mila nel 2016. Numeri in costante crescita, che approfittano di uno scarso (o nullo) controllo del nuovo governo libico.