Quattro mesi dopo l'inizio dell'offensiva per la conquista di Tripoli, le forze di Khalifa Haftar arrancano a sud della città, lasciando al governo di Fayez al Serraj l'opportunità di intensificare la sua attività diplomatica. Una cosa resa possibile dal fatto che oggi il capo del governo riconosciuto dall'Onu appare senz'altro più solido e più sicuro rispetto a qualche settimana fa. Una forza che gli consente, perlatro, di ingaggiare una sfida addirittura con l'inviato Onu, Ghassan Salamè, accusato di spargere "false informazioni" su quanto accade in Libia, e fare terra bruciata intorno all'uomo forte della Cirenaica mettendo nel mirino i fondi di cui dispone attraverso i propri figli.
A irritare il capo del governo di accordo nazionale, l'unico riconosciuto dalla comunità internazionale, era stato l'incontro, avvenuto qualche giorno fa, tra l'inviato dell'Onu e l'uomo forte della Cirenaica, che nelle stesse ore si rendeva responsabile di un attacco a un ospedale che aveva provocato la morte di almeno cinque medici.
Gli attacchi a aeroporti e infrastrutture civili
Successivamente è arrivata la relazione al Consiglio di sicurezza dell'Onu nel corso della quale Salamè, che ha chiesto una tregua per il prossimo 10 agosto, ha sollecitato Haftar a interrompere i raid sulle infrastrutture civili e Serraj a non utilizzare l'aeroporto di Mitiga per scopi militari. "Il ministero dei Trasporti è sorpreso delle osservazioni dell'inviato delle Nazioni Unite Salamè, (pronunciate) durante una sessione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in merito all'uso del Governo di accordo nazionale dell'aeroporto internazionale di Mitiga per scopi militari", ha affermato il governo di Serraj in una nota, che ribadisce la natura civile dell'aeroporto di Tripoli.
"I ripetuti attacchi all'aeroporto - prosegue la nota - hanno interessato strutture civili e aerei e mettono in pericolo la sicurezza di viaggiatori e lavoratori, ostacolano i trasporti e provocano gravi perdite". Lo stallo di Haftar sul piano militare sembra aver obbligato le parti a ripiegare su raid aerei e sull'uso di droni: "L'incapacità di entrambe le parti nel realizzare progressi li spinge a ripensare le loro tattiche militari", ha spiegato all'agenzia France Presse Khaled al-Montasser, docente alla Tripoli University, mentre per Jalel Harchaoui, analista del Clingendael Institute dell'Aja, contattato dal Guardian, il fallimento militare del maresciallo della Cirenaica rischia di fargli perdere di credibilità anche a Bengasi, come è dimostrato dalla sparizione della deputata del parlamento di Tobruk, Seham Sergiwa, rapita nella seconda metà di luglio dopo aver espresso critiche all'offensiva contro Tripoli.
"Non abbiamo sue notizie da allora", ha detto la nipote Nicole, che risiede in Indiana, negli Stati Uniti. Crediamo che sia ancora viva, ma sottoposta a tortura e abusi sessuali".
L'indagine sui figli del generale Haftar
Il ministero dell'Interno, dal canto suo, ha iniziato a indagare sul cambiamento di cognome dei due figli di Haftar. Lo afferma il ministero dell'Interno libico sulla propria pagina Facebook, citata dal quotidiano Libya Akhbar e dai portali Libya Observer e Libyan Express. Il ministro Fathi Bashagha ha chiesto al dipartimento di stato civile di indagare su Saddam e Belgasim Haftar, sospettati di aver cambiato il proprio cognome in "Omar" nel tentativo di nascondere i propri legami con il padre in ambiente internazionale e una serie di reati da loro commessi in Libia.
La modifica sarebbe avvenuta presso il registro civile del Libyan National Identification Number System e avrebbe interessato soltanto i due figli di Haftar e non l'intera famiglia del generale. Secondo Tripoli, cio' mira a nascondere l'identità dei figli di Haftar mentre cercano di ottenere la cittadinanza di Cipro investendo nell'isola. Saddam Haftar è stato accusato da un gruppo di esperti delle Nazioni Unite di aver sottratto fondi dalla filiale della Banca centrale della Libia a Bengasi.
L'uomo è comparso di recente al Dubai Arabian Horse Championship, dove avrebbe usato il cognome Omar e in cui avrebbero gareggiato due suoi cavalli del valore di 2 milioni di dollari ciascuno. La nota citata informa l'opinione pubblica locale e internazionale, nonchè le ambasciate straniere e la missione dell'Onu in Libia (Unsmil) di questo "cambiamento di cognome", ribadendo la necessità di porre fine all'impunità nel Paese e di assicurare i criminali alla giustizia. Uno dei figli di Haftar è al comando della 106ma brigata del generale, i cui uomini rapirono Seham Sergiwa.