La pornostar Stormy Daniels, al secolo Stephanie Clifford, ha fatto causa al presidente Donald Trump, sostenendo che l'accordo sottoscritto per mantenere il silenzio sulla loro relazione non è valido perché manca la firma del diretto interessato. La notizia del ricorso legale, anticipata dalla Nbc, è stata confermata dall'avvocato dell'attrice a luci rosse, Michael Avenatti, via Twitter, dove ha messo a disposizione la querela, scaricabile da Dropbox.
Earlier today, we filed this complaint seeking a ct order voiding the alleged “hush” agreement between our client S. Clifford aka Stormy Daniels and Donald Trump. https://t.co/upa9u10MqR
— Michael Avenatti (@MichaelAvenatti) 7 marzo 2018
Il Wall Street Journal aveva anticipato a gennaio che Michael Cohen, il capo dei legali dell'impero immobiliare Trump Organization a ottobre del 2016 (solo un mese prima delle elezioni presidenziali) comprò il silenzio di della Clifford, per 130.000 dollari su un incontro che sarebbe avvenuto a luglio del 2006 a un torneo di golf di celebrità a Lake Tahoe. Il tutto un anno dopo aver sposato nel 2005 la terza e attuale moglie, Melania Trump.
In passato Trump è stato accusato di molestie da alcune donne, ma in questo caso si sarebbe trattato di una relazione non forzata, scriveva il Wsj a gennaio.
Cohen aveva anche accusato il Journal dicendo che "tentava di far passare questa balla da oltre un anno; una storia che è stata già negata da tutte le parti almeno sin dal 2011".
Il precedenza il Journal aveva raccontato che la oggi 38enne Clifford, aveva trattato con il programma della Abc "Good Morning America" nell'autunno del 2016 la presenza in trasmissione per parlare di Trump. Sempre Cohen ha anche pubblicato una dichiarazione in una mail intitolata: "A CHIUNQUE POSSA INTERESSARE" e firmata da Stormy Daniels in cui la donna smentisce di aver mai avuto una "rapporto sessuale o una relazione romantica" con Mr. Trump e afferma che "le voci che io abbia ricevuto denaro da Donald Trump sono completamente false".
Malgrado le smentite però il Journal insistev e riferiva che l'accordo stava per saltare perché la ex pornostar si era lamentata che il "pagamento non era stato effettuato abbastanza rapidamente". Il Journal citava l'avvocato della donna (che, ricorda la testata, ha girato oltre 150 'pellicole' pornografiche ed era considerata una star del settore quando "a 27 anni incontrò Trump nel 2006 al circolo di golf Edgewood Tahoe in Nevada"), tramite il quale sarebbe avvenuto il pagamento dei 130.000 dollari pattuiti su un conto della City National Bank di Los Angeles.