E' già finita l'avventura della nave noleggiata dal gruppo di estrema destra "Generazione Identitaria", formazione italo, franco, tedesca, che aveva noleggiato una nave da 40 metri per bloccare davanti le coste libiche i barconi di disperati. Le autorità turco-cirpriote hanno bloccato la nave e hanno arrestato il capitano e il secondo in comando nel porto di Famagosta, sospettati di avere "documenti falsi".
La nave - la C-Star che nella foto ha ancora in vecchio nome: Suunta - era stata noleggiata a Gibuti, aveva attraversato il Canale di Suez, osteggiata da Ong che l'avevano accusata di trasportare armi anche se a bordo le autorità egiziane non hanno trovato nulla. L'obiettivo era di "smascherare le Ong, cancellare la narrazione sugli aiuti umanitari e bloccare l'arrivo dei migranti in Italia" ostacolando i soccorsi, aveva spiegato in un'intervista all'Agi Lorenzo Fiato portavoce della sezione italiana del movimento "Generazione Identitaria".
Prima missione di 10 giorni
Il progetto, che nemmeno a dirlo si chiama "Defend Europe", prevedeva un veloce rifornimento a Tunisi e poi pattugliamento delle acque al largo della Libia "per monitorare il lavoro delle Ong e degli scafisti". Per riuscirci "abbiamo a bordo delle attrezzature per capire ad esempio se le navi spengono il transponder". Ma soprattutto "vogliamo capire che tipo di rapporti intercorrono tra le Ong e gli scafisti".
L'intenzione era quella di "restare 10 giorni ma essendo una missione aperta poteva finire in anticipo, o in ritardo". Non è nemmeno iniziata.
"Vogliamo dimostrare che si può lavorare in modo attivo senza accettare in maniera supina il dramma. Non vogliamo solo che i migranti non arrivino più da noi ma, attraverso i fatti, vogliamo fare pressioni sulle istituzioni affinchè trovino soluzioni, indaghino sulle storture e li aiutino a casa loro".
"Irresponsabile una politica di accoglienza a tutti i costi"
Già lo scorso maggio, con un'imbarcazione messa di traverso nel porto di Catania, l'organizzazione era riuscita a impedire l'uscita per i soccorsi della nave francese Aquarius della Ong Sos Mediterraneè. Fiato non mette in dubbio che "sulle navi ci siano volontari che ci credono davvero, ma sono una minoranza. La realtà è che queste Ong, volontariamente o meno, stanno facendo un servizio taxi". Per il portavoce del movimento, il loro operato va nella direzione opposta tanto che "se si osserva una mappa della presenza nel Mediterraneo delle Ong si nota che a partire dal 2014 si stanno dirigendo sempre più a sud e che i barconi su cui gli scafisti traghettano i migranti sono sempre più fatiscenti perchè sanno che verranno soccorsi dopo poco. "La politica dell'accoglienza a tutti i costi - continua Fiato - è irresponsabile per noi, per l'Europa e anche per l'Africa che perde ragazzi della mia età che invece potrebbero far ripartire l'economia del Paese".
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Ma da dove arrivano i finanziamenti? "Abbiamo noleggiato questa barca attraverso un crowdfunding con cui avevamo raccolto 70 mila euro. Poi Paypal a causa di pressioni politiche ha bloccato il conto e così abbiamo restituito 30mila euro ai donatori che poco dopo ci hanno inviato di nuovo i soldi attraverso un'altra piattaforma: wesearcher. Infine abbiamo aperto un secondo crowdfunding con cui abbiamo raggiunto la cifra di 100mila dollari che ora verranno trasferiti su un account bancario segreto e che utilizzeremo per mantenere più tempo possibile la barca nel Mediterraneo. Anche in vista di nuove missioni".