L'Ucraina ha esportato via treno le prime forniture di grano in Europa dalla chiusura dei porti marittimi del Paese, bloccati a causa dell'invasione russa. Lo riporta l'agenzia APK-Inform, ripresa dalla Reuters. L'Ucraina esportava mensilmente 5 milioni di tonnellate di grano prima della guerra. Commercianti e funzionari dell'agricoltura hanno affermato che l'Ucraina, che ha ancora volumi significativi di grano in stock, potrebbe esportare in treno attraverso il suo confine occidentale. "I primi lotti di diverse migliaia di tonnellate di mais sono già stati inviati attraverso il confine terrestre occidentale dell'Ucraina", ha affermato APK-Inform in un rapporto. Le autorità di trasporto ucraine hanno affermato che fino a 600.000 tonnellate di grano al mese potrebbero essere esportate dai treni dall'Ucraina all'Europa. I prezzi del grano ucraino DAP (Delivered At Place) per gli acquirenti dalla Polonia e dagli Stati baltici erano compresi tra 250 e 265 dollari per tonnellata e 275 dollari per tonnellata per la Slovacchia. In precedenza si prevedeva che solo 1 milione di tonnellate di grano avrebbero lasciato il paese da marzo a giugno a causa dei problemi logistici.
Cavusoglu, colloqui Istanbul creino opportunità pace
Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha espresso su Twitter l'auspicio che la nuova tornata di incontri tra le delegazioni russe e ucraine, ospitati a Istanbul dal 28 al 30 marzo, "portino a un cessate il fuoco duraturo e creino un'opportunità per la pace". "Ci rendiamo conto della responsabilità legata alla fiducia che entrambe le parti hanno nella Turchia", ha aggiunto il ministro.
Cumhurbaşkanımız @RTErdogan’ın girişimleri neticesinde, Rusya ve Ukrayna müzakere heyetleri Türkiye’de bir araya gelecekler.
— Mevlüt Çavuşoğlu (@MevlutCavusoglu) March 27, 2022
Tarafların Türkiye’ye duyduğu güvenin sorumluluğunun bilincindeyiz.
Toplantıların kalıcı ateşkesle sonuçlanarak barışa vesile olmasını ümit ediyoruz.
Scholz, cambio di regime a Mosca non è obiettivo Nato
Il cambio di regime in Russia non è "l'obiettivo della Nato, né quello del presidente americano". Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, al canale televisivo Ard. "Ho avuto l'opportunità di parlare a lungo con lui alla Casa Bianca e abbiamo anche discusso di questi problemi", ha aggiunto. Joe Biden ha detto sabato a Varsavia che il suo omologo russo Vladimir Putin "non dovrebbe rimanere al potere". La Casa Bianca ha immediatamente assicurato che il signor Biden non aveva chiesto "un cambio di regime". "Democrazia, libertà e diritto hanno un futuro ovunque, scommetto che è il desiderio profondo che abbiamo come esseri umani di vivere in una democrazia", ha spiegato Scholz, "ma spetta ai popoli e alle nazioni combattere per questa libertà. Quello che dobbiamo garantire è che non vi sia alcuna violazione dell'integrità e della sovranità degli Stati".
Interpellato sulle consegne di armi da parte della Germania, ritenute insufficienti da Kiev, il cancelliere tedesco ha risposto: "Stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere". Le armi già consegnate dall'Occidente hanno, ha aggiunto, consentito "notevoli successi".
Telefonata Putin-Erdogan, 'nuovi colloqui a Istanbul'
Il presidente russo, Vladimir Putin, e l'omologo turco, Recep Tayyip Erdogan, hanno concordato, in una nuova conversazione telefonica, che i nuovi colloqui tra le delegazioni di Mosca e Kiev si terranno a Istanbul. Lo riferisce la testata turca Sabah. Erdogan ha poi sottolineato la necessità di giungere a un cessate il fuoco in Ucraina il prima possibile e ha espresso la disponibilità di Ankara a fornire aiuti umanitari.
Gb: Mosca mantiene blocco a distanza costa Mar Nero
La marina militare russa sta mantenendo un blocco a distanza della costa ucraina sul Mar Nero, isolando di fatto Kiev dal commercio marittimo internazionale. È quanto si legge nell'ultimo bollettino dell'intelligence militare britannica sull'andamento del conflitto. "Le forze navali russe stanno inoltre continuando a condurre sporadici attacchi missilistici contro obiettivi in tutta l'Ucraina", si legge nel bollettino, "la distruzione della nave da sbarco Saratov a Berdyansk probabilmente danneggerà la fiducia della Marina russa nel condurre operazioni in stretta prossimità della costa ucraina in futuro".
Nuova telefonata Lavrov-Cavusoglu
I ministri degli Esteri di Russia e Turchia, Serghei Lavrov e Mevlut Cavusoglu, hanno avuto oggi una conversazione telefonica sugli sviluppi della crisi in Ucraina. Lo ha riferito alla Tass una fonte del ministero degli Esteri di Ankara
Biden: dobbiamo impegnarci a lotta lungo termine per democrazia
"Sono andato in Europa con un messaggio chiaro: dobbiamo impegnarci ora a portare avanti una lotta per la democrazia nel lungo termine". È il tweet apparso sul profilo del presidente Usa, Joe Biden, a corredo di un filmato che contiene alcuni passaggi del suo discorso di ieri a Varsavia. "Siamo con il popolo ucraino e continueremo a garantire che la Russia paghi un prezzo severo per la guerra che ha scelto", aggiunge Biden.
Attacchi missilistici su Lutsk, Rivne, Zhytomyr, Kiev
Attacchi missilistici russi sono stati segnalati da giornalisti e autorità locali sulle città ucraine di Lutsk, Rivne, Zhytomyr e Kyiv. A Lutsk sarebbe stato distrutto un deposito di carburante. Le sirene antiaeree hanno suonato di nuovo anche a Leopoli.
Zelensky gli oligarchi russi ci aiutano per paura delle sanzioni
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha affermato, in un'intervista a un gruppo di media russi indipendenti, che alcuni oligarchi russi, come Roman Abramovich, si sono messi a disposizione per trovare una soluzione pacifica al conflitto con la Russia. "Tutta questa gente ha paura delle sanzioni", ha detto Zelensky, "non ne sono sicuro, diciamo solo che la penso così. Comprendo la comodità in cui si trovavano e che lasceranno o hanno già lasciato. Stanno tutti cercando una via d'uscita".
"I mio atteggiamento è abbastanza semplice", ha proseguito Zelensky, "qualsiasi uomo d'affari russo, non importa quale sia il calibro, pronto a dare soldi per sostenere l'esercito ucraino... Siamo pronti a fornirgli sicurezza, fornire lavoro, sviluppare i suoi affari".
Le forze di Kiev riconquistano alcuni villaggi vicino Kharkiv
L'amministratore regionale di Kharkiv ha affermato che alcuni villaggi intorno a Malaya Rogan sono stati riconquistati dalle forze ucraine. Il video, verificato dalla Cnn, mostra le truppe ucraine a Vilkhivka, uno degli insediamenti a circa 30 chilometri dal confine russo. Le truppe ucraine avrebbero inoltre liberato una serie di insediamenti più a Nord, nei pressi di Sumy. Un altro contrattacco ucraino nel Sud ha infine liberato due villaggi a Nord-Ovest di Mariupol, riferisce l'amministrazione militare regionale di Zaporizhzhia.
Zelensky: questione neutralità studiata nel profondo
La questione della "neutralità" dell'Ucraina è stata "elaborata nel profondo" nei negoziati con i russi. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista con alcuni media russi. "Ma mi interessa che non sia un altro pezzo di carta come il Memorandum di Budapest e così via", ha aggiunto.
"Pertanto, ci interessa che questo documento si trasformi in un accordo serio che verrà firmato", ha aggiunto Zelensky, spiegando che l'intesa verrà sottoposta a un referendum perché la legge ucraina lo richiede per i cambiamenti di status e perché una consultazione popolare avrebbe un risultato immediato, laddove una modifica costituzionale richiederebbe un anno.
Zelensky: accuse laboratori armi biologiche uno scherzo
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha definito "uno scherzo" le accuse russe sulla presenza di laboratori di armi biologiche sul territorio ucraino. "Non c'è niente da spiegare qui", ha detto Zelensky, "non le facciamo. Bene, ci piacerebbe. Non le abbiamo. Non ci sono armi nucleari, né laboratori chimici né armi chimiche. Non esistono".
Zelensky: non ho capito la proposta polacca di peacekeeping
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha affermato di non aver" ancora compreso appieno" la proposta polacca di un invio di "forze di pace" in Ucraina. " Non abbiamo bisogno di un conflitto congelato sul territorio del nostro stato, l'ho spiegato nel nostro incontro con i nostri colleghi polacchi", ha detto Zelensky in un'intervista a un gruppo di media russi, "so che hanno continuato questa retorica. Fortunatamente, o sfortunatamente, questo è ancora il nostro Paese, e io sono il presidente, quindi per ora decideremo noi se ci saranno determinate forze qui".
Zelensky: impossibile trattato prima del ritiro russo
È impossibile che tra Russia e Ucraina possa essere firmato un trattato di pace prima di un ritiro delle forze di Mosca in quanto i governi terzi garanti dell'accordo "non firmeranno nulla se abbiamo truppe sul nostro territorio". Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista a un gruppo di media russi. Per questo, ha spiegato Zelensky, è necessario prima un faccia a faccia tra lui e il presidente russo Vladimir Putin per stabilire un'intesa che consenta il ritiro. "Penso che la guerra possa finire rapidamente, Putin e il suo entourage la stanno trascinando", ha detto Zelensky, "pertanto, dobbiamo raggiungere un accordo con il Presidente della Federazione Russa e, per raggiungere un accordo, deve uscire con i propri piedi da dove si trova e venire a trovarmi in qualsiasi parte del mondo, tranne Bielorussia, Russia e Ucraina".
"Basta questo - il nostro accordo con le firme, con i sigilli, anche con il sangue", ha spiegato Zelensky, "questo è sufficiente per avviare il processo di ritiro. Le truppe devono essere ritirate, i garanti firmeranno tutto, e basta".
Zelensky: non negozio su "smilitarizzazione e denazificazione"
L'Ucraina non sta negoziando con la Russia la sua "denazificazione e smilitarizzazione". Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista a un gruppo di media russi. "Non ne discutiamo affatto. Non ci sediamo affatto al tavolo se parliamo di una sorta di 'smilitarizzazione', una specie di 'denazificazione'. Per me sono cose assolutamente incomprensibili", ha aggiunto Zelensky. Quanto alla protezione della lingua russa in Ucraina, Zelensky si è detto d'accordo con la richiesta di Mosca purché ci sia reciprocità.
Zelensky: ci sono stati vari tentativi di eliminarmi
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista a un gruppo di media russi, ha affermato che "probabilmente ci sono stati diversi tentativi di eliminarmi da parte di persone diverse". "Ho sentito molti pensieri diversi sul fatto che la mia eliminazione è pianificata", ha aggiunto Zelensky, che ha elencato i diversi tentativi di Mosca di eliminarlo politicamente, per poi concludere che il loro fallimento ha aperto la prospettiva di una sua eliminazione fisica.
Zelensky: la spaccatura con Mosca è irreversibile, l'odio crescerà
L'invasione russa dell'Ucraina ha creato una spaccatura "irreversibile" tra i due popoli e "l'odio per tutto ciò che è russo crescerà sicuramente". Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista ad alcuni media russi.
Zelensky ha sottolineato che sono proprio le città russofone dell'Ucraina "che sono state spazzate via dalla faccia della terra". "Come ci si può relazionare con la storia associata alla cultura russa o, in linea di principio, con i russi? Questa è una domanda molto difficile", ha aggiunto Zelensky, che ha ribadito di condividere il boicottaggio degli atleti russi: "Devono capire che sono uno strumento dell'immagine internazionale del Paese".
Zelensky, i russi non ci fanno restituire i loro morti
La Russia non sta consentendo all'Ucraina di restituire i corpi dei soldati russi caduti per nascondere all'opinione pubblica la reale entità delle perdite accusate durante l'invasione dell'Ucraina. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista a un gruppo di media russi.
Zelensky ha spiegato che molti di questi soldati uccisi in battaglia "sono solo ragazzini, nati nel 2003 o nel 2004" e che, dopo un po' di tempo, i russi hanno offerto agli ucraini dei "sacchi della spazzatura" per conservare i corpi dei caduti russi. "Non si fa nemmeno quando muore un gatto o un cane", ha proseguito Zelensky, "ve lo dico come presidente di un paese che è in guerra con i soldati russi che sono venuti qui e li odiamo per quello che stanno facendo: non è bestiame". "È spaventoso perché quando hai un tale atteggiamento verso la tua stessa gente, allora che tipo di atteggiamento hai verso tutti gli altri?", ha proseguito il presidente ucraino, "penso che questa sia ferocia. E tutto questo finirà male".
"Quello che sta succedendo in Russia è incomprensibile per me. È una Tragedia. Sì, tragedia", ha detto ancora Zelensky, "ci sono molti ragazzini che non sapevano dove stavano andando".
Fico, Ue agisca per cessate fuoco e conferenza pace
La Ue "deve essere in prima linea per raggiungere l’obiettivo primario in questa fase: un immediato cessate il fuoco e subito dopo una conferenza di pace". Lo scrive il presidente della Camera, Roberto Fico, in un post.
"Domani sarò in Slovenia per partecipare alla Conferenza dei Presidenti dei parlamenti dell’Unione europea che torna a riunirsi, dopo due anni, in presenza - dice Fico - Il momento storico che l’Europa sta attraversando, con l’ingiustificabile attacco della Russia ai danni dell’Ucraina, rende il confronto in questa due giorni particolarmente importante e significativo.
La conferenza prevede due sessioni: nella prima, di cui sarò relatore, discuteremo dell’attività dei parlamenti nelle politiche dell’emergenza, mentre nella seconda focalizzeremo l’attenzione sul ruolo dell’Unione europea come garante della stabilità e della sicurezza".
"L’Unione europea ha dato prova di forte coesione nell’affrontare la successione di crisi ed emergenze di questi anni. E deve continuare su questa strada. Deve essere un’Unione sempre più politica, capace di assumere posizioni comuni su un numero sempre più ampio di settori strategici. E deve essere in prima linea per raggiungere l’obiettivo primario in questa fase: un immediato cessate il fuoco e subito dopo una conferenza di pace", conclude il presidente della Camera.
Zelensky intervistato dai media russi. Mosca: 'Non pubblicare'
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky ha rilasciato un'intervista alla stampa russa per la prima volta dall'inizio della guerra. Zelensky ha parlato per due ore via Zoom con Ivan Kolpakov, caporedattore della pubblicazione online russa Meduza; Tikhon Dzyadko, caporedattore del canale televisivo Dojd; Mikhail Zygar, scrittore e giornalista, e Vladimir Solovyov, corrispondente di Kommersant. I giornalisti elencati sono noti in Russia per le loro opinioni di opposizione. Il Roskomnadzor, l'autorità russa sui media, ha ammonito i media russi a non pubblicare né trasmettere l'intervista del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il cui testo integrale è però stato appena pubblicato da Meduza. "Un certo numero di media russi, compresi media stranieri che agiscono come agenti stranieri, hanno intervistato il presidente dell'Ucraina V. Zelensky", si legge in una nota pubblicata sul canale Telegram dell'autorità, "Roskomnadzor avverte i media russi di rifiutarsi di pubblicare questa intervista. È stato avviato un audit contro i media che lo hanno intervistato per determinare il grado di responsabilità e adottare misure di risposta".
Zelensky, all'Occidente manca il coraggio
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky ha accusato l'Occidente di mancanza di coraggio, lanciando un nuovo appello per l'invio di caccia e carri armati che lo sostengano nella difesa contro l'invasione russa. In un messaggio video, Zelensky si è scagliato contro il "ping-pong dell'Occidente su chi e come dovrebbe consegnare i jet" e altre armi mentre gli attacchi missilistici russi uccidono e intrappolano i civili. "Oggi ho parlato con i difensori del Mariupol. Sono in costante contatto con loro. La loro determinazione, eroismo e fermezza sono sorprendenti", ha detto Zelensky, "se solo coloro che hanno pensato per 31 giorni a come consegnare dozzine di jet e carri armati avessero l'uno per cento del loro coraggio".
Mosca, il nuovo round negoziati di persona il 29-30 marzo
Il nuovo round di colloqui fra Russia e Ucraina si terrà il 29 e 30 marzo. Lo ha dichiarato su Telegram il capo della delegazione di Mosca per i colloqui fra le due parti, Vladimir Medinsky. "Oggi, si è tenuto un altro dound di negoziati con l'Ucraina in videoconferenza. come risultato, è stato deciso di incontrarci di formato "face to face" il 29 e 30 marzo".
Di Maio visita centro profughi Caritas in Campania
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, si è recato stamattina a Somma Vesuviana dove ha visitato il Centro Elim della Caritas Diocesana di Nola, che accoglie madri e bambini sfuggiti alle atrocità della guerra in Ucraina. Ne ha dato notizia lo stesso titolare della Farnesina, pubblicando su Instagram una foto della visita.
Di Maio avverte, fermiamo Putin o azioni disperate
"Nelle prossime settimane la furia dell’esercito russo potrebbe intensificarsi sempre di più" e "questo provocherebbe ancora più morte, dolore, disperazione". Per questa ragione, secondo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, "La guerra di Putin va fermata. Il pericolo è reale, le bombe russe stanno esplodendo in Ucraina causando la morte di centinaia di civili. Bombe che scoppiano ai confini dell’Unione Europea". Insomma, conclude Di Maio sul suo profilo Facebook, "Questa invasione violenta va fermata, prima che la guerra diventi ancora più catastrofica e Putin porti avanti azioni ancora più disperate".
Di Maio, al lavoro per la pace fino a stop a bombe
"La pace. Ogni iniziativa a livello nazionale e internazionale deve portare al raggiungimento della pace e della stabilità in Ucraina e in tutta l’Europa". E' l'inizio di un messaggio pubblicato sul suo profilo Facebook dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
"Nelle prossime settimane la furia dell’esercito russo potrebbe intensificarsi sempre di più - avverte il capo della Farnesina - Questo provocherebbe ancora più morte, dolore, disperazione. La guerra di Putin va fermata. Il pericolo è reale, le bombe russe stanno esplodendo in Ucraina causando la morte di centinaia di civili. Bombe che scoppiano ai confini dell’Unione Europea. Questa invasione violenta va fermata, prima che la guerra diventi ancora più catastrofica e Putin porti avanti azioni ancora più disperate".
"Tutta la comunità internazionale deve lavorare con un solo obiettivo: mediare e trovare un accordo di pace per fermare questa guerra crudele. L’Italia, in ogni riunione e in ogni consesso bilaterale e multilaterale, continua a lavorare per il raggiungimento della pace. Non ci fermeremo fino a quando le bombe russe non smetteranno di esplodere".
I negoziatori di Kiev e Mosca da domani in Turchia
Le delegazioni dell'Ucraina e della Russia avranno colloqui in Turchia da domani a mercoledì. Lo ha fatto sapere un negoziatore ucraino secondo quanto riporta l'agenzia Reuters. La decisione di avviare un nuovo round di negoziati fra Russia e Ucraina, in presenza dal 28 al 30 marzo in Turchia, è stata presa oggi durante gli ultimi colloqui in videoconferenza, ha fatto sapere sul suo profilo Facebook il negoziatore ucraino David Arakhamia. "Seguiranno dettagli", ha scritto.
Auchan non lascia la Russia, Kiev invita al boicottaggio
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha invitato al boicottaggio della catena di grande distribuzione francese Auchan, che ha annunciato di voler mantenere le sue attività in Russia. "Apparentemente, le perdite di posti di lavoro in Russia sono più importanti dei morti in Ucraina - ha scritto il capo della diplomazia id Kiev su Twitter - Se Auchan ignora i 139 bambini ucraini assassinati in questo mese di invasione russa, ignoriamo Auchan e tutti i suoi prodotti". Oltre a Auchan, del gruppo che fa capo all'Associazione familiare Mulliez fanno parte anche i negozi Leroy-Merlin e Decathlon.
L'India continuerà a importare carbone dalla Russia
L'India è favorevole a continuare a importare carbone coke dalla Russia. "Ci stiamo muovendo nella direzione dell'importazione di carbone coke dalla Russia - ha detto il ministro dell'Acciaio, Ramchandra Prasad Singh, in una conferenza a Nuova Delhi". L'India prevede di raddoppiare le importazioni di carbone da coke russo, un ingrediente chiave nella produzione dell'acciaio, ha affermato il ministro. Ha detto che il paese ha importato 4,5 milioni di tonnellate senza pero' indicare il periodo a cui si riferiva. L'India è uno dei principali acquirenti di merci russe dalle materie prime alle armi, e si è astenuta da diversi voti chiave delle Nazioni Unite che condannano l'invasione del 24 febbraio. La Russia è il sesto fornitore indiano di cokeria e carbone termico, e potrebbe iniziare a offrire prezzi più competitivi agli acquirenti cinesi e indiani in seguito alle sanzioni imposte dai paesi occidentali.
Macron, non avrei usato il termine macellaio
Il presidente francese Emmanuel Macron mette in guardia dal rischio di un'"escalation" verbale con Mosca, un'escalation aggravata -fa intendere- dalle parole del presidente Usa, Joe Biden, che ha definito il capo del Cremlino, Vladimir Putin, un "macellaio" per la sua invasione dell'Ucraina. Macron ha detto all'emittente France 3 che punta prima a "raggiungere un cessate il fuoco e poi il ritiro totale delle truppe russe con la diplomazia. Ma se vogliamo farlo -ha detto- non possiamo intensificare né le parole né le azioni".
Viminale, finora sono arrivati in Italia 71.940 profughi
Sono 71.940 i profughi ucraini giunti finora in Italia: 37.082 donne, 6.661 uomini e 28.197 minori. Lo rende noto il Viminale spiegando che, rispetti a ieri, l'incremento e' di 1.156 ingressi nel territorio nazionale. Le destinazioni principali sono Milano, Roma, Napoli e Bologna.
L'Ucraina ha iniziato le esportazioni di grano in Europa via treno
L'Ucraina ha esportato via treno le prime forniture di grano in Europa dalla chiusura dei porti marittimi del Paese, bloccati a causa dell'invasione russa. Lo riporta l'agenzia APK-Inform, ripresa dalla Reuters. L'Ucraina esportava mensilmente 5 milioni di tonnellate di grano prima della guerra. Commercianti e funzionari dell'agricoltura hanno affermato che l'Ucraina, che ha ancora volumi significativi di grano in stock, potrebbe esportare in treno attraverso il suo confine occidentale. "I primi lotti di diverse migliaia di tonnellate di mais sono già stati inviati attraverso il confine terrestre occidentale dell'Ucraina", ha affermato APK-Inform in un rapporto. Le autorità di trasporto ucraine hanno affermato che fino a 600.000 tonnellate di grano al mese potrebbero essere esportate dai treni dall'Ucraina all'Europa. I prezzi del grano ucraino DAP (Delivered At Place) per gli acquirenti dalla Polonia e dagli Stati baltici erano compresi tra 250 e 265 dollari per tonnellata e 275 dollari per tonnellata per la Slovacchia. In precedenza si prevedeva che solo 1 milione di tonnellate di grano avrebbero lasciato il paese da marzo a giugno a causa dei problemi logistici.
Mosca rafforza la parte militare dell'agenzia spaziale
In risposta alle sanzioni e alla fine delle collaborazioni internazionale, l'agenzia spaziale russa Roscosmos programma di raddoppiare il numero di satelliti mandati in orbita dalla Russia. Lo ha detto il CEO di Roscosmos, Dmitry Rogozin, in una conferenza stampa. "Vediamo oggi che ciò che è importante per noi, in realtà, è l'obiettivo di raddoppiare le dimensioni della costellazione di satelliti in orbita", ha detto. Rogozin ha preannunciato il rafforzamento della parte militare dell'agenzia e la costruzione di satelliti a doppio uso civile-militare. Inoltre, ha ipotizzato di sostituire l'Esa, con la quale era programmata una missione su Marte e che ha lasciato il progetto a causa della crisi ucraina, con investitori dei Paesi del Golfo e della Cina.
Portavoce Erdogan, sbagliato tagliare i ponti con Mosca
È sbagliato che il mondo occidentale tagli tutti i ponti con la Russia: si rischia di perdere la possibilità di negoziare la fine della guerra in Ucraina. Lo ha detto a Doha il portavoce del presidente della Turchia Erdogan, Ibrahim Kalin. "Se tutti bruciano i ponti con la Russia - ha detto secondo quanto riporta la stampa internazionale - chi parlerà con loro alla fine della giornata?". La Turchia fa parte della Nato e ha cercato in queste settimane di avere un ruolo di "mediazione" con Mosca, e ha anche offerto "asilo" agli oligarchi russi colpiti dalle sanzioni nel mondo occidentale. "Gli ucraini - ha proseguito il portavoce - hanno bisogno di essere sostenuti con ogni mezzo per difendersi, ma anche la voce russa deve essere ascoltata, in un modo o nell'altro".
Papa, ripudiare la guerra, tacciano le armi e si tratti la pace
"È passato più di un mese dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina, dall'inizio di questa guerra crudele e insensata che come ogni guerra rappresenta una sconfitta per tutti, per tutti noi". Così Papa Francesco al termine dell'Angelus. "C'è bisogno di ripudiare la guerra, luogo di morte dove i padri e le madri seppeliscono i figli, dove gli uomini uccidono i loro fratelli senza averli nemmeno visti, dove i potenti decidono e i poveri muoiono", ha continuato il Pontefice che ha rinnovato il suo appello: "Basta! Ci si fermi! Tacciano le armi! Si tratti seriamente per la pace". "Preghiamo ancora senza stancarci la Regina della Pace alla quale abbiamo consacrato l'umanità in particolare la Russia e l'Ucraina con una partecipazione grande e intensa per la quale ringrazio tutti voi", ha aggiunto Francesco che con i presenti in piazza ha recitato l'Ave Maria.
Per la Duma non è il momento giusto per un referendun a Lugansk
"Non è il momento giusto tenere un referendum a Lugansk sull'adesione alla Federazione Russa": lo ha detto Leonid Kalashnikov, capo della commissione per gli affari della CSI della Duma di Stato russa.
"Non è quasi necessario porsi tali domande ora, quando il destino al fronte è stato deciso", ha osservato parlando con l'agenzia russa Tass.
In precedenza il capo della Repubblica popolare di Lugansk, Leonid Pasechnik, aveva preannunciato che nella repubblica separatista filorussa potrebbe essere presto convocato un referendum sull'adesione alla Federazione Russa.
Intelligence Kiev, Putin punta a scenario coreano
Il generale Kirill Budanov, capo del servizio di intelligence ucraino, ha detto che, visto che la Russia ha capito che non può conquistare l'intero Paese, il presidente Vladimir Putin, potrebbe lavorare su uno "scenario coreano", creare "la Corea del Sud e del Nord in Ucraina".
Nella nota Budanov ha preannunciato però che l'Ucraina lancerà presto la guerriglia nel territorio occupato dalla Russia.
Blinken, nessuna strategia per il cambio di regime a Mosca
Dopo la Casa Bianca, anche il segretario di Stato Antony Blinken ha assicurato che gli Stati Uniti non perseguono una strategia per cambiare il regime in Russia.
"Penso che il presidente, la Casa Bianca, ieri sera abbiano sottolineato che, semplicemente, al presidente Putin non puo' essere assegnato il potere di fare una guerra o impegnarsi in un'aggressione contro l'Ucraina o chiunque altro", ha detto Blinken durante una visita a Gerusalemme.
"Come sapete, e come ci avete sentito dire ripetutamente, non abbiamo una strategia di cambio di regime in Russia o altrove".
La precisazione arrivano dopo che il presidente Joe Biden, nel discorso a Varsavia, ha detto che il presidente russo Vladimir Putin "non puo' rimanere al potere".
La Repubblica popolare di Lugansk vuole referendum per unirsi alla Russia
Il capo della Repubblica popolare di Lugansk, Leonid Pasechnik, ha preannunciato il piano per tenere un referendum nella repubblica separatista filorussa nel Donbass e unirsi alla Russia.
"Penso che nel prossimo futuro - ha detto Pasechnik ai giornalisti- si terrà un referendum nel territorio della repubblica, nel quale il popolo eserciterà il proprio diritto costituzionale assoluto ed esprimerà la propria opinione sulla possibilità di unificazione con la Federazione Russa. Sono fiducioso per qualche motivo che accadrà questo".
Kiev, "inaccettabile" l'ufficio della Croce Rossa a Rostov sul Don
Un deputato della Verkhovna Rada, il parlamento ucrano, del partito di Zelensky, 'Servo del Popolo', il presidente della commissione sanità, Mikhail Radutsky ha scritto una lettera aperta al Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr), esortando a non riconoscere i corridoi umanitari verso la Russia e soprattutto abbandonare l'idea di aprire un ufficio a Rostov sul Don. Per Radutsky, la proposta è "inaccettabile".
È stato il presidente del Cicr, Peter Maurer, a spiegare, in un'intervista all'agenzia russa, RIA Novosti, che l'organizzazione sta discutendo con la Croce Rossa russa l'aumento del sostegno ai rifugiati ucraini che arrivano sul territorio russo; e ha appunto anticipato la richiesta di aprire un ufficio a Rostov sul Don "per migliorare il nostro lavoro nel Donbass e in altre parti dell'Ucraina che sono sotto il controllo delle forze armate russe".
Borrell esclude che Putin tagli il petrolio e il gas all'Europa
L'alto rappresentante dell'Ue per la Sicurezza europea, Josep Borrell, ha escluso che il presidente russo Vladimir Putin possa ordinare un taglio delle forniture di petrolio e gas all'Europa come rappresaglia per la dura sanzioni economiche imposte a Mosca in risposta alla sua invasione dell'Ucraina.
La Russia "ha bisogno di vendere petrolio e gas", ha sottolineato Borrell, a margine del Forum di Doha. Il diplomatico spagnolo ha ricordato che Mosca ottiene dalla vendita di idrocarburi "una notevole quantità di risorse finanziarie di cui ha bisogno, perché le sanzioni hanno bloccato gli asset che della Banca centrale russa nelle banche americane, europee e giapponesi". "Non si tratta di tutti i beni" che controlla Mosca, perché "ne ha molti in Cina e in altri Paesi sui quali non possiamo agire". "Non sono tutti gli asset, ma abbiamo bloccato una parte molto importante delle loro riserve di cambio".
Borrell ha comunque riconosciuto che Putin è una persona imprevedibile da cui ci si puo' aspettare di tutto: "Non sono nella testa di Putin e non so cosa farà. Non avrei mai pensato che invadesse, e più che invadere, distruggesse l'Ucraina come sta facendo".
Mosca, a Leopoli distrutto un impianto di carburante della difesa
A Leopoli, è stata distrutta sabato una grande base di carburante che dava rifornimento alle truppe ucraine, anche vicino a Kiev: lo ha reso noto in un briefing il maggiore generale Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa russo.
Mosca, distrutto un magazzino di missili per la difesa aerea di Kiev
Il ministero della Difesa russo fa sapere di aver distrutto, con missili cruise a lungo raggio ed ad alta precisione posizionati sul mare, un magazzino di missili S-300 e Buk per la difesa di Kiev, al di fuori della capitale.
Kiev, concordati due corridoi umanitari
Sono stati concordati per oggi due corridoi umanitari per evacuare i civili dalle zone di conflitto in Ucraina: la vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk. La vicepremier ha precisato che i residenti della città assediata di Donetsk potranno utilizzare i propri mezzi di trasporto per raggiungere la città di Zaporizhzhia.
Kiev, i bambini uccisi dall'inizio dell'invasione sono 139
Sono 139 i bambini rimasti uccisi nell'invasione russa all'Ucraina: lo ha reso noto l'ufficio del procuratore generale nel consueto tragico bilancio, numeri però che non possono essere verificati in maniera indipendente.
Le aeree più colpite sono quelle di Kiev, Kharkiv, Donetsk, Chernihiv, Mykolaiv, Lugansk, Zaporizhia, Kherson, Zhytomyr e la regione di Sumy.
Kiev, "Troppo presto" per escludere l'assalto alla capitale
È ancora "troppo presto" per escludere l'invasione russa di Kiev, che le truppe di Mosca "rinuncino" a penetrare nella capitale: lo ha detto un consigliere del ministro dell'Interno ucraino, Vadym Denysenko.
Denysenko ha spiegato - riferisce Kyiv Independent - che il ruotare delle truppe russe potrebbe anticipare un altro tentativo di Mosca di spingersi in avanti.
Kiev, i russi danno fuoco ai depositi di greggio e magazzini
La Russia sta cominciando a distruggere depositi di petrolio e magazzini alimentari: lo denuncia un consigliere del ministro dell'interno ucraino, secondo Reuters.
Intelligence Gb, nel Nord campo di battaglia statico
"Il campo di battaglia in Ucraina settentrionale rimane in gran parte statico", lo rileva l'ultimo aggiornamento dell'intelligence militare britannico. Nel Nord del Paese, il contrattacco ucraino sta ostacolando "i tentativi russi di riorganizzare le proprie forze".
Regno Unito, possibile allentamento sanzioni con ritiro truppe
La Gran Bretagna potrebbe allentare le sanzioni imposte alla Russia se Mosca si impegnasse per un completo cessate il fuoco in Ucraina e ritirasse le truppe. Lo ha affermato il ministro degli Esteri britannico, Liz Truss, spiegando che il Cremlino dovrebbe anche assicurare che non ci saranno "altre aggressioni" verso l'Ucraina.
Kiev, ucciso settimo generale russo
Le autorità ucraine hanno riferito della morte di un settimo alto esponente delle forze armate russe impegnate nell'invasione: si tratta del tenente generale Yakov Rezantsev, ucciso vicino alla città meridionale di Kherson.
Kuleba, no obiezioni Usa a darci caccia tramite Polonia
Gli Stati Uniti "non hanno obiezioni al trasferimento di caccia" all'Ucraina, attraverso la Polonia, per combattere le forze russe. Lo ha affermato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, precisando che secondo Kiev, "la palla sta ora ai polacchi". "Esamineremo ulteriormente la questione nelle nostre conversazioni con i colleghi polacchi", ha aggiunto.
Onu, 1.104 civili uccisi dall'inizio dell'invasione
Dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, almeno 1.104 civili sono stati uccisi. Lo ha riferito l'Onu, precisando che nel bilancio sono compresi 15 ragazze, 30 ragazzi così come 51 bambini.
Intelligence Gb, bombe e missili su tutto il Paese
"Le forze aeree e missilistiche russe continuano a colpire obiettivi in tutta l'Ucraina, inclusi molti obiettivi in aree civili densamente popolate". È quanto si legge nell'ultimo aggiornamento sulla situazione in Ucraina dell'intelligence del ministero della Difesa britannico. "La Russia continua a fare affidamento su munizioni "stand-off" lanciate dallo spazio aereo russo, con l'obiettivo ridurre l'esposizione dei propri aerei alle forze di difesa aerea ucraine", prosegue l'analisi di Londra. Gli Stati Uniti - prosegue l'aggiornamento - segnalano tassi di fallimento fino al 60% e questo "aggraverà il problema russo di scorte sempre più limitate costringendole a tornare a missili meno sofisticati o ad accettare maggiori rischi per i loro aerei".