Il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, "è sempre più allarmato" per quelle che considera "trattative segrete" tra il genero e consigliere del presidente Donald Trump, Jared Kushner, e il principe coronato saudita, Mohammed bin Salman, sul Medio Oriente.
A sostenerlo è Bloomberg, citando persone vicine al titolare della diplomazia Usa, che sempre più voci vogliono prossimo a essere sostituito.
L'obiettivo centrale di queste trattative sarebbe il raggiungimento di un accordo storico per la creazione di un territorio o di uno stato palestinese supportato, finanziariamente, da una serie di Paesi, tra i quali l'Arabia Saudita.
Trump ha affidato al genero trentaseienne il compito di mediare per un accordo di pace duraturo in Medio Oriente ma Tillerson, che anticipazioni di stampa danno in uscita dall'amministrazione Trump, ritiene che Kushner non condivida con il dipartimento di Stato informazioni essenziali, lasciando alti diplomatici all'oscuro sulle delicate trattative in corso.
Tillerson teme che i sauditi, grazie ai rapporti con Kushner, possano riguadagnare l'influenza perduta durante l'amministrazione di Barack Obama sulla Casa Bianca, ottenendo l'appoggio americano su questioni controverse come la convocazione a Riad del premier libanese Saad Hariri, che da Riad annunciò le sue dimissioni, secondo alcuni sotto coercizione, prima che la crisi fosse disinnescata dalla mediazione di Macron.
L'ex numero uno di Exxon sarebbe quindi sempre meno a suo agio al suo posto. Per quanto Trump abbia bollato come "fake news" l'articolo del New York Times che lo vuole vicino a saltare, queste voci non possono che innervosire un Tillerson sempre più tenuto in disparte, scavalcato nelle sue competenze e circondato da ambigue dicerie, che ha definito con stizza "ridicole". Come se qualcuno, nel cerchio magico del presidente, stesse lavorando per costringerlo a gettare la spugna.