Il 45enne estremista di destra tedesco Stephan Ernst ha confessato di essere l'assassino di Walter Luebcke, il politico della Cdu finito nel mirino di neo-nazisti e xenofobi per le sue prese di posizione a favore dell'accoglienza dei migranti in Germania. Fu Ernst a sparargli un colpo di pistola "a distanza ravvicinata" alla testa, nella sua casa di Kassel, la notte del 2 giugno. Lo ha riferito alla Commissione interni del Bundestag il procuratore generale Peter Frank, secondo il quale l'estremista - arrestato dieci giorni fa - ha sostenuto davanti agli inquirenti di avere preparato ed eseguito il delitto in assoluta solitudine.
Ma è proprio questo il punto sul quale permangono forti dubbi: gli investigatori sono più che mai decisi, ha detto Frank, di capire se dietro Stephan Ernst - che vanta un passato violento ma soprattutto legami molto estesi con le più variegate realtà del neonazismo e dell'estrema destra vi possa essere una rete di complici, sostenitori o anche solo simpatizzanti, persone che "sapevano". O forse, addirittura, una vera e propria organizzazione eversiva.
Il ministro dell'Interno, Horst Seehofer, la dice esplicitamente: con la confessione non si e' affatto terminato di fare luce su quello che viene classificato come un "omicidio politico". Come hanno riferito fonti della procura, "è adesso che si inizia davvero". La procura federale continua a scavare sulle relazioni di Stephan Ernst negli ambienti della destra estrema, e se vi siano stati contatti con il gruppo terrorista Nsu, che tra il 2000 e il 2007 si macchiò di una serie di omicidi di matrice razzista, così come sembra accertato che l'uomo avesse rapporti con la formazione noenazista "Combat 18", che si ispira esplicitamente ad Adolf Hitler (1 e 8 stanno per le lettere delle iniziali del Fuehrer).
Che la Germania prenda molto sul serio il caso è dimostrato anche dai numeri: la commissione speciale d'indagine e' stata portata a 80 investigatori, coordinati da cinque magistrati. Nell'abitazione del killer sono stati diversi indizi, ma non l'arma del delitto, mentre si sta cercando di capire quale sia stato "l'elemento scatenante" che ha portato Ernst a uccidere il presidente del distretto di Kassel, in Assia.
Di sicuro c'è che l'uomo abitava a pochi chilometri dal centro d'accoglienza per migranti la cui realizzazione era stata promossa proprio da Luebcke, cosi' come sarebbe stato presente all'assemblea pubblica nella quale l'esponente della Cdu - era il 2015, al momento culminate della cosiddetta crisi dei migranti - difese la "politica delle porte aperte" di Angela Merkel ritrovandosi bersaglio di insulti, accuse e, successivamente, di minacce di morte. (
"È certa la lunga carriera di estrema destra" di Stephan Ernst, scrive oggi la Zeit: delle foto del 2002 lo mostrano al fianco di Stanley R., già allora uno dei leader della scena neonazisty in Assia e oggi uno dei personaggi-chiave di "Combat 18". Inoltre, gli inquirenti stanno valutando i rapporti del reo confesso con realtà come "Sturm 18", "Oidoxie Streetfighing Crew e gli "Autonome Nationalisten". Nel 1993, l'allora ventenne Ersnt aveva attaccato un centro d'accoglienza per richiedenti asilo con un ordigno fatto a mano, l'anno precedente aveva aggredito uno straniero con un coltello, ricorda sempre il giornale amburghese.
A quanto scrive invece lo Spiegel, il 45enne avrebbe chiesto ad un collega di procurargli un alibi per la notte del delitto. Inoltre c'è il sospetto che Ernst abbia animato un account su YouTube con il nome di "Game Over", in cui l'estensore si chiede "quando colpiremo" e prevede che ci saranno "tanti morti". In un altro forum il sospetto avrebbe scritto "o questo governo abdica a breve o ci saranno vittime".
La reazioni del mondo politico non sono mancate, l'allerta è alta. Il presidente del Bundestag, Wolfgang Schaeuble, chiede una reazione decisa dello Stato di diritto di fronte all'eversione di destra: se i sospetti della Procura federale dovessero trovare conferma, "vuol dire che siamo in presenza di una dimensione spaventosa di violenza estremista". Per la cancelliera Angela Merkel, è "compito della politica" contrastare con efficacia l'estremismo di destra.