È un territorio inesplorato quello in cui si avventureranno gli investigatori del Fbi per verificare le accuse di Christine Blasey Ford, la donna che potrebbe inchiodare a eventuali responsabilità penali e politiche Brett Kavanaugh, designato da Donald Trump quale nono giudice della Corte Suprema.
Ieri la partita sembrava chiusa nella commissione Giustizia del Senato, chiamato a dare un primo via libera alla scelta di Trump, con l'annuncio dell'incerto repubblicano Jeff Flake di un voto a favore di Kavanaugh. Poi, qualcosa ha riaperto la partita, quasi sicuramente il confronto imprevisto tra Flake e due donne, le attiviste Anna Maria Archila e Maria Gallagher, sopravvissute a stupri, che lo hanno inchiodato in ascensore con le loro domande: "Mi guardi negli occhi! Non riesco a credere che nei prossimi 50 anni avremo alla Corte suprema qualcuno accusato di aver molestato una giovane. Cosa state combinando, signore?", ha chiesto una delle due, senza lasciargli tirare il fiato per la sorpresa; "Sono stata molestata sessualmente, e nessuno mi ha creduto - ha detto l'altra al senatore, rabbuiato in viso, mentre le telecamere riprendevano - voi così dite alle donne di starsene buone, perché se parlano le ignorerete. È accaduto a me, ed è ciò che, voi affermate, accadrà a ciascuna donna in America".
La svolta , che ha spiazzato gli stessi colleghi di partito di Flake, è arrivata dopo quel faccia a faccia: il senatore è tornato in commissione, votando per Kavanaugh ma condizionando la decisione all'apertura di una inchiesta del Fbi sul caso, che è quanto i democratici chiedevano da tempo, e al rinvio del voto dell'aula, che ha la parola definitiva sulla sorte politica del giudice. L'indagine è stata autorizzata da Trump, secondo il quale "un giorno verrà riconosciuto come giudice davvero grande della Corte Suprema degli Stati Uniti".
Il tempo non è dalla parte di quest'ultimo: le audizioni parlamentari, finora, sono state riservate alla sola Ford, ma intanto altre donne hanno fatto il nome di Kavanaugh nel ruolo di protagonista di molestie, come Deborah Ramirez, che ha accusato il giudice di essersi spogliato davanti a lei e di averla costretta a toccarlo quando erano compagni di università a Yale. Una terza accusatrice è Julie Swetnick, che afferma di aver visto il giudice molestare ragazze nel corso di una festa di studenti negli anni Ottanta nel Maryland. Kavanaugh, ha affermato la donna attraverso il proprio legale - Michael Avenatti, lo stesso avvocato di Stormy Daniels, la pornostar che afferma di aver avuto una relazione con Donald Trump - "aveva bevuto in modo eccessivo" e "non faceva altro che aggredire fisicamente ragazze senza il loro consenso". Swetnick, inoltre, ha affermato di essere stata stuprata da un gruppo di uomini nel 1982 nel corso di una festa alla quale era presente anche Kavanaugh.
L'Fbi dovrà vagliare le prime testimonianze, a partire dalle quattro che la Ford ha citato nei giorni scorsi. Si è detto disposto a collaborare in "via confidenziale" Mark Judge, amico di Kavanaugh. Ford ha affermato che Judge era presente durante l'aggressione a lei e che non riesce a togliersi dalla testa le "fragorose risate" dei due ragazzi mentre il giudice la molestava nel corso di una festa. In queste ore l'Fbi, ha spiegato a Abc l'ex agente speciale federale Steve Gomez, "sta probabilmente organizzando le risorse disponibili per condurre l'indagine", restringendo quest'ultima intorno "ai testimoni da interrogare e a quelle informazioni in base alle quali si puo' dedurre se un'accusa sia vera o falsa". Agenti specializzati in questo genere di reati condurranno gli interrogatori, in forma confidenziale, indagando eventuali trascorsi criminali dei soggetti coinvolti, cercando di definire il loro background. Tutto ciò, aggiunge Gomez, avendo ben chiaro in mente che le elezioni di medio termine, sono ormai alle porte e una indagine di questo tipo rischia di inquinarle.