Le donne che studiano materie tecnologiche e scientifiche sono ancora poche. E quando entrano nel mondo del lavoro restano una minoranza, pagata meno, che fatica a raggiungere i vertici delle imprese. Jessica Wade ne sa qualcosa: ha trent'anni, è una fisica e lavora all'Imperial College di Londra. Ha scelto di far sentire la propria voce in un modo singolare: da due anni e mezzo scrive su Wikipedia biografie di scienziate. Da poco ha tagliato il traguardo dei 500 lemmi. Senza contare altre centinaia di correzioni a pagine esistenti. Perché anche su Wikipedia le donne sono una minoranza.
La missione di Jesswade88
La sua firma sull'enciclopedia online è Jesswade88. Si presenta così: “Desidero che la comunità scientifica diventi più rappresentativa della società nel suo complesso”. Nutre dubbi sui piani aziendali che puntano, dall'alto, a imporre quote rosa o etniche. “Credo che tutti noi abbiamo bisogno di lavorare insieme per cambiare l'ambiente della scienza in modo che sia più favorevole, inclusivo e aperto”. Una scelta di azione dal basso coerente con Wikipedia: “La uso per caricare biografie di donne, minoranze etniche e scienziati LGBT che stanno contribuendo o hanno contribuito enormemente alla scienza ma non hanno avuto l'attenzione che meritano”. Scorrendo la cronologia dei suoi interventi su Wikipedia, si capisce la mole di lavoro fatto da Wade. Ha scritto la prima biografia, quella della studiosa del clima Kim Cobb, l'11 ottobre 2016, venti minuti dopo aver registrato il proprio profilo. Due settimane dopo è la volta della fisica Heather Williams. Da allora l'attività è praticamente quotidiana. Perché oltre a creare una quantità notevole di pagine (più di 20 solo lo scorso febbraio), Wade dissemina Wikipedia di link, richiami, fonti e citazioni per far sì che il nome delle scienziate non rimanga imbottigliato nella propria pagina ma riceva visibilità nelle voci collegate. Come ad esempio premi vinti, campi di ricerca, contributi scientifici.
L'idea nasce da un libro
La molla è scattata – ha spiegato Wade a TheNewsWeb – leggendo “Inferior: The True Power of Women and the Science That Shows It”, libro di Angela Saini che rilegge la storia delle donne attraverso la loro marginalizzazione nel mondo della scienza. La fisica britannica racconta di essersi parecchio arrabbiata durante la lettura. Ed è andata su tutte le furie quando ha scoperto che gli stessi stereotipi additati da Saini erano presenti anche su Wikipedia. “Avevo sempre pensato che il contenuto della piattaforma fosse buono e sono rimasta sorpresa di scoprire quanto mi sbagliassi”. Pian piano il mondo accademico si è accorto di questa giovane scienziata, che adesso – forte dei suoi 27.400 follower su Twitter – lancia ogni nuova biografia con un cinguettio. “Non mi aspettavo davvero che qualcuno si preoccupasse di quello che stavo facendo. Ma in realtà – afferma Wade – ha avuto un grande impatto”.
Perché Wikipedia
La “biografa delle scienziate” è convinta che gli stereotipi pesino molto: “Alle ragazze viene detto a un'età incredibilmente precoce che la scienza è per i ragazzi”. Allo stesso tempo, non crede che la soluzione sia reclamare “nuovi modelli di comportamento diversi” ma dare maggiore visibilità a quelli che ci sono stati e ci sono già. “Ci sono così tante scienziate brillanti, ma semplicemente non le celebriamo abbastanza. Dobbiamo parlare di più di coloro che abbiamo, perché altrimenti rischiamo di perdere loro e il loro lavoro”. La scelta di Wikipedia arriva da qui: “Quando i giovani navigano su internet, cercano su Google qualcosa che trovano interessante, come il cambiamento climatico o la forma di una piramide. Se vanno su Wikipedia e iniziano a leggere i nomi degli scienziati, ci saranno donne e persone di colore. Ci saranno persone simili a loro che hanno avuto questo enorme impatto sulle scoperte scientifiche”.