“Libero e scatenato". E' il nome di battaglia, tratto dai romanzi "cappa e spada" dell'autore cinese Louis Cha, di Daniel Zhang: il Ceo di Alibaba che dal prossimo anno prenderà le redini del gruppo. Lo ha scritto Jack Ma in una lettera in cui svela i piani per la sua successione al vertice del colosso dell'e-commerce da lui co-fondato nel 1999, dopo le interviste rilasciate date ai media statunitensi nei giorni scorsi in cui preannunciava il ritiro.
Zhang Yong, o Daniel Zhang, è "un business leader internazionale e un innovatore, con forti precedenti nel raggiungere i risultati". Così lo aveva definito lo stesso Ma, nel 2015, quando venne scelto come Ceo del gruppo. Ancora oggi, Ma ha parlato di lui come di un dirigente che ha già dimostrato "il suo superbo talento, il suo acume per gli affari e la sua leadership determinata", sotto la quale la compagnia con sede a Hangzhou ha avuto dati in crescita per tredici trimestri consecutivi.
"La sua mente analitica è senza paragoni, tiene a cuore la nostra missione e visione, affronta le responsabilità con passione, e ha il fegato di innovare e mettere alla prova modelli creativi di business", ha scritto Ma.
Daniel Zhang è nel gruppo di Hangzhou, nella Cina orientale, dal 2007 e prima di diventarne Ceo, era stato Chief Financial Officer di Taobao, la piattaforma business-to-consumer più popolare del gigante dell'e-commerce cinese: presidente di TMall, l'altra grande piattaforma operata da Alibaba; e Chief Operative Officer del gruppo. Una laurea in Finanza alla Shanghai University of Finance and Economics, prima di entrare nel gruppo co-fondato da Jack Ma nel 1999, Zhang ha fatto esperienza come manager nel gruppo di giochi on line Shanda Interactive Entertainment, e negli uffici di Shanghai del colosso della consulenza e della revisione contabile PriceWaterhouseCoopers.
Cavallo di razza
Sotto la sua guida come Ceo, Alibaba è diventata un colosso da 420,9 miliardi di dollari di valore di mercato, e dall'e-commerce si è espanso in altri settori, come quello del cloud computing, dei pagamenti on line, dell'intrattenimento digitale e della logistica. Lo scorso anno, durante l'Investor Day che si è tenuto a Hangzhou, ha dichiarato che Alibaba è più di un gruppo, è "un'economia trainata dai bid data".
Il gruppo che andrà dirigere dal gradino più alto, non fonda, però, la propria ragione di essere sui ricavi in Borsa. "I nostri valori non vacillano con le fluttuazioni del prezzo delle azioni", ha detto a Duncan Clark, autore di "Alibaba: the house Jack Ma Built", generalmente considerato il libro definitivo sul gruppo di Hangzhou.
Fu con lui come Ceo del gruppo che Alibaba diede vita, nel 2009, al "Singles Day", l'anti-San Valentino cinese che si tiene l'11 novembre di ogni anno ed è oggi noto come la festa dello shopping on line: nel primo anno, le vendite nelle 24 ore della più popolare iniziativa dedicata agli acquisiti on line sono state di cinquanta milioni di yuan; lo scorso anno, hanno toccato i 168 miliardi di yuan (circa 25 miliardi di dollari) eclissando iniziative simili oltreoceano, come il Black Friday statunitense. Per il futuro, Zhang punta all'espansione all'estero e a proseguire nel trend di espansione anche nel ramo dei punti vendita in mattone, già cominciata con importanti acquisizioni negli ultimi anni: a novembre scorso, Alibaba aveva acquisito una quota nella catena di ipermercati Sun Art, per un investimento di 2,87 miliardi di dollari, mentre nell'aprile scorso aveva acquisito la catena per la consegna di cibo Ele.me.
Le acquisizioni nei punti vendita in muratura, ha però aggiunto il Ceo di Alibaba, si devono accompagnare a una forte impronta dedicata alla digitalizzazione. "Crediamo che i negozi in muratura possano creare un enorme valore", ha detto nei mesi scorsi a una conferenza a Singapore, "ma il loro modello deve essere ammodernato e le loro operazioni devono essere digitalizzate”.
Cosa farà da grande Jack Ma
Jack Ma, 54 anni, si ritirerà dalla carica di executive chairman del colosso dell'e-commerce tra un anno esatto, il 10 settembre 2019. Con una ricchezza stimata (da Forbes) in 36,6 miliardi di dollari, è l'uomo più ricco della Cina. Si dedicherà ad attività filantropiche.
Ha annunciato che resterà "a stretto contato con Zhang per assicurare una transizione senza intoppi" e rimarrà nel board del gruppo fino all'incontro annuale con gli azionisti nel 2020. Ma continuerà a essere membro a vita della Alibaba Partnership, la struttura di governance del gruppo. "Ho riflettuto e fatto preparativi per questo piano di successione per dieci anni", ha scritto Ma, che aveva lasciato la carica di Ceo del gruppo all'inizio del 2013, pur rimanendone il volto pubblico, e promuovendo al suo posto, due anni dopo, Daniel Zhang.
La transizione che comincia oggi, ha scritto, "dimostra che Alibaba è salita al livello successivo di corporate governance, da compagnia che si basa sugli individui, a una costruita su sistemi di eccellenza organizzativa e su una cultura di sviluppo del talento". Per preparare la successione è stato messo a punto, negli ultimi dieci anni, un sistema di governance "fondato su una cultura unica e su meccanismi per sviluppare talenti e successori", ha poi spiegato Jack Ma. "Da insegnante sono estremamente fiero di quello che ho raggiunto", ha aggiunto, parlando del suo, di successore.