Teheran - Il presidente iraniano Hassan Rohani è giunto a Roma per una visita di due giorni in Italia. Il primo appuntamento per il leader della Repubblica islamica è al Quirinale per un colloquio e una colazione con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. In serata il colloquio con il presidente del Consiglio Matteo Renzi con cui cenerà in Campidoglio.
Rohani, accolto all'aeroporto dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, è alla guida di una vasta delegazione di ministri ed imprenditori.
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"Questo viaggio dopo l'accordo sul nucleare e la fine del regime sanzionatorio rappresenta un momento storico", ha detto Rohani prima di imbarcarsi sull'aereo a Teheran, aggiungendo che l'obiettivo è "approfittare al massimo di ogni occasione di sviluppo per il Paese e il lavoro per i giovani, rafforzando la cooperazione economica e facilitando gli investimenti delle società italiane e francesi (mercoledì sarà a Parigi, ndr) in Iran".
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La rimozione delle sanzioni all'Iran creerà interessanti opportunità per le aziende italiane: secondo Sace, l'incremento dell'export potrebbe essere di quasi 3 miliardi di euro nei prossimi 4 anni. Sebbene l'economia iraniana sia provata dal prolungato isolamento - sottolinea Sace - le prospettive di medio termine sono positive e il Fondo Monetario Internazionale ha annunciato un aumento della crescita superiore al 4% per l'anno fiscale 2016-2017, grazie all'aumento della produzione petrolifera, i minor costi nei commerci e nelle transazioni finanziarie e il ripristino del possesso degli asset detenuti all'estero. Il governo iraniano mira ad attrarre tra i 30 e i 50 miliardi di dollari di investimenti esteri annui per raggiungere gli obiettivi di crescita macroeconomica e le imprese italiane guardano con attenzione al futuro di questo mercato.
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- L'EXPORT ITALIANO IN IRAN: la meccanica strumentale è il settore piu' rilevante delle esportazioni italiane, rappresentando il 57,9% sul totale 2014. Questo comparto è stato fortemente colpito dall'inasprimento delle sanzioni avuto a fine 2011: il valore annuo è passato da circa 1,3 miliardi di euro a meno di 700 milioni di oggi. In seconda posizione vi sono i prodotti chimici (8,4%), seguiti da metallurgia e prodotti in metallo (7,7%), apparecchi elettrici (5,8%), gomma, plastica, materiali da costruzione (5,3%), farmaceutica (4%). Mezzi di trasporto, prodotti agricoli e metallurgici sono quelli che hanno registrato la contrazione relativa piu' rilevante. Il settore degli alimenti ha invece bruscamente interrotto il trend di forte crescita registrato nel periodo pre-sanzioni.
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- I SETTORI DA SVILUPPARE: i settori con le maggiori opportunità da cogliere saranno l'oil&gas, l'automotive, i trasporti, il real estate e piu' in generale i settori legati alle costruzioni, il turismo. Il settore petrolifero è il piu' colpito dalle sanzioni internazionali nonchè quello che necessita dei maggiori investimenti. Dal 2011 a oggi il petrolio esportato dall'Iran si è dimezzato (da 2,6 a 1,4 mln b/g) e per il medio-lungo termine il Paese non potrà non dotarsi di un'industria e di infrastrutture adeguate: sarà pertanto fondamentale l'apporto di nuova tecnologia come valvole, raccordi e strutture per la lavorazione domestica del petrolio. Il secondo settore di opportunità, dopo quello petrolifero, è l'automotive. L'Iran era un mercato da 1,5 milioni di immatricolazioni di veicoli all'anno nel periodo pre-inasprimento sanzioni del 2011, ora ci si attende un ritorno sopra i 2 milioni di unità all'anno nel caso le sanzioni siano rimosse. Questo soprattutto per la necessità di rinnovare un parco circolante (14 milioni di unità) molto vecchio. Anche i trasporti offriranno buone prospettive di domanda. Le sanzioni che vietano al Paese di acquistare aerei occidentali fin dagli anni '70 hanno contribuito a creare una flotta aerea antiquata e di scarsa qualità. L'Iran ha annunciato che una volta tolte le sanzioni comincerà il rinnovo della flotta con l'acquisto di 400 aerei. Stesso discorso vale per i treni e le ferrovie. La decisa crescita demografica necessiterà di un'offerta abitativa adeguata, sia di alloggi popolari che di lusso, oltre che di strutture commerciali, alberghiere e uffici. I centri in forte sviluppo sono numerosi e in quest'ottica, ottime performance sono attese anche dal settore dei materiali da costruzione e dei macchinari per la lavorazione di marmo e granito, materie prime di cui il Paese è molto ricco. Oltre alla richiesta di alloggi vi è anche una crescente sensibilità verso le nuove tendenze di design, soprattuttoda parte delle elite iraniane. Si delineano buone opportunità per il settore del mobile, per gli articoli di illuminazione, gli accessori per il bagno e la cucina, i laminati in legno, i rivestimenti in vetro, le scale, gli infissi per porte e finestre, i materiali antisismici e le caldaie.
- I VANTAGGI: gli investitori possono contare su una forza lavoro competitiva in termini di qualifiche e costo; il livello medio di istruzione è elevato a fronte di un salario medio di 330 dollari al mese e normative di assunzione relativamente agevoli. Gli investitori esteri hanno inoltre importanti agevolazioni fiscali (14 economic zone e 7 free trade zone). Elemento importante è infine il fatto che l'Iran sia un paese molto popoloso, con circa la metà della popolazione sotto i 30 anni.
- I RISCHI: gli investitori dovranno saper gestire alcuni elementi frenanti quali la diffusa corruzione, la burocrazia e in generale il peso che lo Stato riveste nei diversi comparti produttivi; le elevate barriere doganali (fino al 65% sui beni alimentari); il peso economico dei Pasdaran (o guardiani della rivoluzione). Il business climate del Paese presenta ancora qualche limite nonostante i miglioramenti e l'impianto sanzionatorio resta congelato in attesa dell'eliminazione definitiva. Le imprese dovranno infine prestare attenzione ai rischi di mancato pagamento anche a causa di ritardi per disponibilità della valuta, almeno fino a quando il Paese non rientrerà a pieno nei circuiti finanziari internazionali.
- GLI STRUMENTI: Sace ha un'esposizione in Iran di oltre 800 milioni di euro nel Paese e vanta una relazione consolidata con la Banca Centrale, le banche commerciali e le controparti locali, con cui è in contatto costante al fine di monitorare le nuove opportunità di business per le imprese italiane. Gli strumenti messi a disposizione delle imprese vanno dai classici strumenti di assicurazione del credito per chi esporta, ai piu' innovativi strumenti finanziari per coloro che decideranno di investire direttamente nel Paese; nonchè i servizi di advisory.- Gli accordi firmati: durante l'ultima missione (novembre 2015) Sace ha firmato 3 accordi con le principali banche private iraniane (Bank Pasargad, Bank Parsian e Saman Bank), allo scopo di sviluppare le strutture assicurativo-finanziarie piu' adatte a supportare progetti di mutuo interesse. Di recente è stato inoltre firmato un accordo tra Ministero dello Sviluppo Economico, Sace e Mediobanca con il Ministero dell'Economia e delle Finanze e la Banca Centrale dell'Iran, con l'obiettivo di facilitare lo sviluppo di future relazioni economico-commerciali tra i due Paesi: un accordo "apripista" in cui le controparti s'impegnano ad avviare una collaborazione, compatibilmente con il quadro normativo nazionale e internazionale vigente e con il ripristino del sistema dei pagamenti, per valutare progetti di breve e medio-lungo termine in comparti industriali d'eccellenza italiana funzionali allo sviluppo economico iraniano e per identificare istituzioni finanziarie locali che possano beneficiare di line di credito messe a disposizione da Mediobanca, con la garanzia di Sace e del Ministero dell'Economia e delle Finanze iraniano, per sostenere il finanziamento e il pagamento di transazioni di export e investimento.
(25 gennaio 2016)