Le Isole Faroer, stanche di essere ignorate, hanno deciso di sfidare apertamente Google. Per la seconda volta. Sì, perché già qualche anno fa, dimenticate da Google Street View, si erano organizzate per mappare i loro territori servendosi delle pecore e di camere capaci di girare video a 360 gradi. Ora è successo di nuovo.
Il faroese, la lingua ufficiale parlata da circa 80mila persone, non è tra le oltre 100 che sono attualmente disponibili in Google Translate. Gli abitanti dell'arcipelago, nonostante le continue segnalazioni, non hanno ricevuto neanche stavolta una risposta dal colosso di Mountain View. Così si sono organizzate da sole, ancora una volta, dando vita a "Far Oer Islands Translate", una piattaforma per aiutare turisti e curiosi a capire e imparare la loro lingua, parlata principalmente nelle 18 isole sparse tra Norvegia e Islanda.
Come funziona il servizio
La prima cosa da sapere è che si tratta di un servizio completamente gratuito. In un riquadro, simile a quello proposto da Google Translate, l'utente può scrivere una frase che vuole imparare in faroese. Sono attualmente disponibili traduzioni da 14 idiomi tra cui anche l'italiano. Bisognerà poi attendere qualche minuto per avere la risposta. Sistema lento? No, una scelta voluta. Sono gli stessi faroesi, infatti, a registrare e inviare un video, con la traduzione richiesta, direttamente nella casella mail del richiedente. In questo modo è possibile ascoltare la corretta pronuncia condividendola anche su Facebook. Se invece l'utente non ha fretta può, in quei momenti d'attesa, guardare un video che trasmette le bellezze geografiche delle isole. Il modo più intelligente per fare promozione turistica e dare un valore al tempo.
La parola più tradotta? Amore
I traduttori reclutati per il progetto appartengono a fasce di popolazione molto diverse. Dal contadino-allevatore allo chef, dal rappresentante sindacale alla studentessa in economia. Sul sito sono già presenti le traduzioni di moltissime parole comuni, sempre tramite video, o di frasi tipiche. Tutti questi piccoli contributi vengono memorizzati in un database che andranno a costruire un registro acustico della lingua faroese. Un esempio? "Um tær ikki dámar veðrið, bíða so bara í 5 minuttir". Ovvero "Se non ti piace il tempo, aspetta cinque minuti". Un detto popolare, molto diffuso, che si riferisce al clima volubile e variabile che caratterizza il clima delle isole. La parola più tradotta? È facile intuirla: "Amore". Per la propria terra e le proprie tradizioni. Così belle da superare anche il silenzio, colpevole, di Google.