Con un altro passo che certifica la secolarizzazione dell'Eire, gli irlandesi hanno approvato a larga maggioranza un referendum che cancella la disposizione costituzionale che faceva della blasfemia un crimine. I dati sono ancora provvisori ma i giochi sembrano fatti. Piu' di 3 milioni di irlandesi erano chiamati alle urne ma l'affluenza non è stata alta: secondo gli exit poll dell'emittente pubblica Rte, gli elettori hanno sostenuto in modo schiacciante la proposta di rimuovere il divieto di blasfemia dalla Costituzione (il 71% dei voti). Sempre secondo gli exit poll, e stato anche rieletto il presidente, il socialista Michael D.Higgins.
Il conteggio ufficiale comincia stamane e i risultati finali di entrambi gli appuntamenti saranno noti nel tardo pomeriggio o anche domenica. Higgins, che dunque sembra destinato a ricoprire per altri sette anni un incarico che è per larga parte solo cerimoniale, dovrebbe aver vinto con quasi il 60% dei voti. L'articolo della Costituzione che sarà cancellato puniva con 25 000 euro di multa qualsiasi insulto alla religione, bestemmia compresa. Per gli irlandesi si tratta di un nuovo passo verso la marginalizzazione della Chiesa cattolica: nel maggio 2015, hanno legalizzato il matrimonio omosessuale; e nel maggio scorso, oltre il 66 di loro ha detto sì alla legalizzazione dell'aborto e il Paese si è unito alla lunga lista di quelli che consentono l'interruzione volontaria di gravidanza.