Dalle elezioni italiane arriverà una "nuova scossa alla Ue". È la previsione della presidente del Front National, il partito dell'ultradestra francese, Marine Le Pen, in una intervista al Corriere della Sera, nella quale l'ex candidata all'Eliseo manifesta il suo sostegno al segretario della Lega Matteo Salvini e sintonia con le idee del M5S.
"Il voto in Italia potrebbe essere l'inizio di una nuova Europa"
L'Unione europea nella sua visione va sostituita con una "Unione per le Nazioni Europee" e una delle prime tappe di avvicinamento potrebbero essere le elezioni italiane del 4 marzo, una settimana prima del congresso Fn. "Il voto in Italia potrebbe rappresentare l'inizio di una nuova Europa, certamente. Una dimostrazione supplementare che i popoli sono opposti all'Unione europea per il modo in cui funziona oggi. Una prova che i popoli vogliono ritrovare la libertà, la sovranità, insomma disporre di nuovo di loro stessi. Questa Unione europea non può continuare, le sue decisioni sono quasi sistematicamente nefaste per la sicurezza e la prosperità, e oltretutto vengono applicate a colpi di ricatti o di minacce". Sul segretario della Lega, "il mio alleato al Parlamento europeo, Matteo Salvini - dice - sta lavorando per costruire una coalizione allargata, cosa che mi fa molto piacere. Si rivolge a tutti coloro che mettono la lotta contro l'Unione europea al cuore del loro progetto".
I sondaggi prevedono un buon risultato del Movimento Cinque Stelle, dove gli euroscettici non mancano. Ha contatti con il movimento di Beppe Grillo? "Che ci siano contatti o meno, le idee opposte all'Unione europea per come esiste oggi continuano ad avanzare. Vale anche per i danesi, per gli svedesi. Non abbiamo legami organici con loro ma tutti partecipano comunque alla stessa dinamica, che punta a rimettere in questione l'Unione europea attuale, difesa da Emmanuel Macron e Angela Merkel. Il loro e il nostro sono due progetti che si oppongono, è questa ormai la grande divisione politica a livello europeo. Da una parte ci sono loro, i post-nazionali, i 'mondialisti'. Dall'altra ci siamo noi, i 'nazionali', sempre più forti in ogni Paese. Guardate anche al voto austriaco".