In 28 anni, la nota cassettiera di Ikea “Malm”, ribaltandosi, ha ucciso 8 bambini (l’ultimo lo scorso maggio) e ne ha feriti una novantina. E così, il colosso svedese ha ordinato il ritiro di 29 milioni di cassettiere negli Usa e in Canada. In cambio offre il rimborso totale oppure il kit per il fissaggio al muro. Il richiamo non riguarda l’Italia né l’Unione europea dove non è previsto alcun provvedimento. La notizia circolava da un po' dopo che due mesi fa l’azienda aveva inviato 13 milioni di e-mail con i dettagli sul ritiro dei mobili.
Tutti gli incidenti, la maggior parte avvenuti dopo il 2000, sono stati causati da un mancato o scorretto ancoraggio alla parete. E’ bastato dunque ‘appendersi’ a un cassetto per far ribaltare la cassettiera con le tristi conseguenze che conosciamo. L’ultima vittima, Jozef Dudek, aveva solo due anni, quando a maggio scorso è rimasto schiacciato dal mobile nella sua casa di Buena Park, in California. Già nel 2016 l'azienda, che proprio in quell'anno aveva ritirato dal mercato 30 milioni di cassettiere Malm, fu costretta a risarcire le famiglie delle ultime tre vittime, morte nell'arco di due anni, con una cifra complessiva di 50 milioni di dollari.
In totale 186 incidenti
La Consumer Product Safety Commission Usa ha riferito che Ikea avrebbe ricevuto 186 segnalazioni di incidenti con i prodotti della linea Malm. Lars Petersson, l’amministratore delegato del colosso svedese, ha sottolineato che Ikea mette in campo da tempo una campagna di comunicazione attraverso i social media, il sito, le inserzioni in televisione e sui giornali, per ribadire il rischio di ribaltamento e l’importanza di fissare al muro la cassettiera: “Vogliamo puntare l’attenzione sul fatto che il miglior modo per evitare il rovesciamento del mobile è eseguirne l’ancoraggio alla parete con gli accessori indicati nelle istruzioni di montaggio".
Inoltre, ha spiegato che l’azienda, due mesi fa, ha inviato 13 milioni di e-mail con i dettagli sul ritiro dei mobili. E che è necessario ribadire il richiamo «per raggiungere il maggior numero di persone possibile”.