Huawei conta in una soluzione della crisi del bando di Google in tempi brevi, comunque entro i 90 giorni di proroga per l'applicazione concessi dalla Casa Bianca. Ne è convinto il management di Honor, spin off del colosso cinese, che è riunito a Londra per il lancio della serie 20. "La nostra intenzione, anche a lungo termine è di continuare a lavorare su Android" ha detto ad AGI Anya Nikoloska Zelenkov, Risponsabile Marketing e comunicazione Honor Italia, che ha anche ridimensionato le voci secondo cui Huawei avrebbe accelerato lo sviluppo di un sistema operativo proprietario per sostituire Android. "È quello che fanno tutte le aziende produttrici di smartphone" ha detto, "creare software che servono soprattutto per testare nuovi ambienti. Ma non abbiamo dato alcuna accelerazione: nelle nostre intenzioni non c'è di sostituire Android".
Zelenkov ha ribadito che gli aggiornamenti del sistema operativo e l'App Store con le applicazioni di Google resteranno disponibili per tutti i device Huawei e Honor, già in circolazione e in stock, inclusi quelli della serie 20. "Non ci sarà alcun problema" ha detto, "gli eventuali ritardi nei rilasci delle patch di sicurezza dipenderanno dal mercato di riferimento e non dalla non disponibilità di Google". Una fonte di Google aveva spiegato in precedenza che, in base ai termini del bando, la disponibilità di aggiornamenti di sicurezza sarebbe stata legata alla distribuzione su open source invece che alle relazioni dirette tra gli ingegneri di Android e i produttori. Di norma il rilascio delle patch di sicurezza viene anticipato da Google ai produttori perché li inviino via push direttamente ai device in circolazione.
"Siamo di fronte a un confronto di carattere politico prima che commerciale" ha aggiunto Zelenkov, "qualcosa di più grande di Huawei o Google e che speriamo sia destinato, per quanto ci riguarda, ad avere soluzione a breve. Fra poco più di un mese guarderemo alle nostre spalle e tutto questo ci sembrerà una grande nuvola di fumo".
Honor ha una quota di circa il 4 per cento del mercato italiano posizionandosi dietro a Samsung, Huawei e Apple.