Honor ha presentato il suo primo smartphone 5G che sarà disponibile in Italia nella prima metà del 2020, probabilmente in primavera. Durante il lancio del V30 al Politecnico di Pechino, il presidente, George Zhao non ha fatto esplicito riferimento al sistema operativo o alla suite di App che saranno installate.
Lo scenario presenta tre ipotesi: la soluzione della questione ban entro la primavera 2020 e quindi l'arrivo sul mercato europeo del V30 nella versione completa; un accordo su specifiche licenze o, nel peggiore scenario per il produttore cinese, l'ulteriore prolungamento del ban che spingerebbe a un energico impulso allo sviluppo dell'ecosistema Huawei fondato su Huawei Mobile Services. Il prezzo, al cambio attuale, va dai 430 ai 530 euro.
Honor, spin-off di Huawei, vuole continuare a collaborare con Google, ma se la questione del bando all'uso delle sue suite non viene risolta è pronta a lanciare anche in Europa i propri device con app sviluppate appositamente. Lo ha detto George Zhao, presidente di Honor, a margine della presentazione del V30, il primo smartphone 5G della casa e il primo ad arrivare in Italia nella primavera del 2020.
“Noi vogliamo continuare a utilizzare le app di Google sui nostri device” ha detto Zhao all'Agi, “ma dipende da loro. In alternativa spingeremo per sviluppare app per il nostro sistema, HMS, e in alcuni Paesi siamo piuttosto avanti in questo senso”. Per questo, ha aggiunto Zhao, il V30 sarà lanciato in Europa a prescindere dalla disponibilità dei Google Mobile Services e con una versione open-source di Android su cui far funzionare le app già pronte per HMS. Poche in realtà utilizzabili in Italia: solo 1 su 5 delle 50 mila applicazioni già distribuite non è cinese.