La Cina minaccia "dure contromisure" verso gli Stati Uniti dopo la firma del presidente Usa, Donald Trump, alla legge sui diritti umani e la democrazia a Hong Kong, che prevede il rinnovamento annuo dello status speciale conferito da Washington all'ex colonia britannica e spiana la strada a sanzioni nei confronti dei funzionari cinesi e di Hong Kong accusati di violare le libertà garantite all'ex colonia.
In dettaglio, la legge, approvata all'unanimità dal Senato e con il sostegno di tutti deputati tranne uno la scorsa settimana, impone al dipartimento di Stato americano di certificare che Hong Kong mantenga sufficiente autonomia, tale da giustificare le privilegiate relazioni commerciali con gli Stati Uniti. Nel provvedimento vengono inoltre minacciate sanzioni nel caso di violazioni dei diritti umani. Alla misura è stato allegato un secondo provvedimento che mette al bando la vendita di gas lacrimogeno e altri strumenti comunemente utilizzati dalla polizia contro la folla.
"Intimiamo agli Usa di non agire arbitrariamente, o altrimenti la Cina dovrà fermamente contrattaccare e gli Stati Uniti dovranno sostenere tutte le relative conseguenze", scrive il ministero degli Esteri cinese in una nota diffusa nella mattina di oggi in cui accusa Washington di "sinistre intenzioni e natura egemonica". Hong Kong è "un affare interno" della Cina e, con la legge firmata oggi da Trump, si legge nella nota, gli Stati Uniti "puntano a danneggiare il modello 'un Paese, due sistemi'" sul quale si è impegnata Pechino dopo aver riacquistato la sovranità dell'ex colonia nel 1997.
Condanna alla legge è arrivata anche dall'ufficio del governo cinese che si occupa dei rapporti con le ex colonie di Hong Kong e Macao, che accusa gli Stati Uniti di essere dietro alle proteste anti-governative, sfociate nel caos e nelle battaglie tra polizia e manifestanti delle ultime settimane. L'amministrazione di Hong Kong ha espresso, invece, "estremo rammarico" alla firma della legge, definita "inutile e ingiustificata" e che danneggia le relazioni e "invia un messaggio sbagliato ai manifestanti", senza contribuire ad alleviare la situazione.
La Cina aveva già convocato settimana scorsa i diplomatici statunitensi a Pechino per protestare contro il via libera del Congresso Usa alla legge, che viene firmata in un momento in cui Cina e Stati Uniti sembrano avvicinarsi alla firma dell'accordo di fase uno sulla disputa tariffaria. Trump, che sostiene di stare sia con Xi e sia con Hong Kong, ha firmato anche un secondo provvedimento che vieta la vendita a Hong Kong di gas lacrimogeni, proiettili di gomma e altro materiale usato dalla polizia, in un messaggio di sostegno alle proteste anti-governative in corso da quasi sei mesi a Hong Kong.
Il messaggio della Casa Bianca punta a non innalzare le polemiche con Pechino. Con la firma dei due provvedimenti, che hanno un sostegno bipartisan, la Casa Bianca auspica che Cina e Hong Kong possano risolvere in maniera amichevole le proprie divergenze e arrivare "alla pace e alla prosperità di lungo periodo per tutti".