La fine delle violenze e il ripristino dell'ordine sono "il compito più urgente" per Hong Kong e Pechino è "irremovibile" nella salvaguardia della propria sovranità nazionale. Lo ha dichiarato il presidente cinese, Xi Jinping, oggi a Brasilia per il vertice dei Paesi Brics, l'acronimo che racchiude le economie emergenti di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.
Quello formulato giovedì è il primo commento diretto sulla situazione di caos instauratasi a Hong Kong dall'inizio della settimana, che Xi ha trascorso all'estero, impegnato prima in Grecia e ora in Brasile. Xi ha anche ribadito il sostegno alla capo esecutivo di Hong Kong, Carrie Lam, alla polizia e alla magistratura di Hong Kong, e l'opposizione della Cina a interferenze esterne sulla questione dell'ex colonia britannica, oggi Regione Amministrativa Speciale cinese. "La determinazione del governo cinese a salvaguardare la sovranità nazionale, la sicurezza e gli interessi di sviluppo", ha aggiunto, "è irremovibile".
Le violenze - ha aggiunto Xi - mettono in pericolo il modello "un Paese, due sistemi" che regola il rapporto tra Hong Kong e Pechino. "Le continue attività criminali violente a Hong Kong hanno calpestato seriamente lo stato di diritto e l'ordine sociale, seriamente minacciato la stabilità e la prosperità della città, e seriamente messo alla prova il modello 'un Paese, due sistemi'", ha continuato il presidente cinese.
Nei campus gli studenti si preparano alla battaglia
Intanto la tensione rimane alta a Hong Kong, giunta al quarto giorno consecutivo di caos, con la polizia che ha fatto ricorso ai gas lacrimogeni davanti a un ingresso del Politecnico, sulla penisola di Kowloon, e gli studenti all'interno del campus si preparano per possibili nuovi scontri con molotov, muri di mattoni e catapulte. Le proteste anti-governative si concentrano soprattutto nelle università: rimane presidiata dagli studenti anche la Chinese University, dove martedì la polizia e i manifestanti si sono dati battaglia per ore, con decine di persone rimaste ferite.
Proseguono anche i disagi ai trasporti e alla circolazione: on line circolano immagini di incendi sui binari, per impedire il passaggio dei treni della metropolitana, mentre diverse strade sono bloccate da mattoni sparsi, in alcuni casi rimossi dai residenti della zona. Tra i feriti negli scontri rimane in condizioni critiche un quindicenne colpito alla testa nella serata di ieri da una bomboletta di gas lacrimogeno durante uno scontro con la polizia.
La continua tensione nella città, dove oggi le lezioni sono sospese in tutte le scuole, è stata oggetto di un incontro nella serata di ieri degli alti funzionari di Hong Kong con la leder dell'amministrazione, Carrie Lam, che avrebbero discusso anche di un possibile rinvio delle elezioni per il rinnovo dei consigli distrettuali, previste per il 24 novembre.
Il giallo sul tweet del coprifuoco
Nelle scorse ore erano circolate voci di possibile coprifuoco nel fine settimana, all'indomani di una riunione di alti funzionari dell'amministrazione guidata da Carrie Lam. Sia alcuni media di Hong Kong che il tabloid cinese Global Times avevano dato per certa la misura, e la notizia era stata ripresa a livello internazionale.
Il giornale di Pechino, affiliato al Quotidiano del Popolo, organo di stampa del Partito Comunista Cinese, ha però cancellato il tweet in cui la annunciava come imminente. Il direttore della testata, Hu Xijin, ha spiegato la decisione. "L'informazione non è sufficiente per supportare questa notizia esclusiva", ha scritto. "Ho richiesto di eliminare il tweet". La notizia è stata smentita in via ufficiale anche dalla polizia.
Il sovrintendente capo John Tse Chun-chung ha definito "false" le voci, sottolineando che l'autorità che può dichiarare il coprifuoco è il capo esecutivo, Carrie Lam. La polizia, ha aggiunto, "è certamente capace e determinata" nel controllare la situazione, ma "accoglie di buon grado ogni nuova misura" che possa aiutarla in questo compito. Tse ha poi condannato il comportamento degli studenti-manifestanti