La leader del governo di Hong Kong, Carrie Lam, ha assicurato che il suo governo è "impegnato ad ascoltare" le ragioni dei manifestanti che protestano da giugno. Per questo ha promesso la nascita di una piattaforma per il dialogo con i manifestanti per trovare una "via d'uscita" alla situazione attuale.
La leader ha parlato nel corso di una conferenza stampa, la prima dopo le manifestazioni pacifiche di domenica scorsa, quando sono scese per le strade 1,7 milioni di persone, secondo le stime degli organizzatori, in una delle maggiori dimostrazioni dall'inizio delle proteste contro la legge sull'estradizione.
"Auspico sinceramente che questo sia l'inizio del ritorno alla pace e dell'allontanamento dalla violenza", ha detto Lam. "Cominceremo immediatamente a lavorare per un creare una piattaforma per il dialogo che spero sia fondata sulla comprensione reciproca e sul rispetto per trovare una via d'uscita alla situazione odierna di Hong Kong". Ha anche ribadito che la proposta di riforma della legge sull'estradizione, che la renderebbe possibile anche in Cina e che ha scatenato le proteste di giugno scorso, è "morta", e che non ci sono piani per riesumarla, "soprattutto alla luce delle preoccupazioni pubbliche".
Lam non ha parlato di ritiro della legge, una delle cinque richieste dei manifestanti insieme alle sue dimissioni, un'inchiesta indipendente sull'operato della polizia durante gli scontri, il ritiro delle accuse di rivolta nei confronti dei dimostranti arrestati, e la ripresa della riforma politica.
Oltre settecento persone sono state fermate dalla polizia dall'inizio delle proteste. Nel corso del suo intervento, la leader non ha risposto direttamente alle cinque richieste dei manifestanti, citando il lavoro della task force creata dall'organo di supervisione della polizia (Independent Police Complaints Council), per appurare i fatti delle ultime settimane. "Spero che questa possa essere una risposta molto responsabile per le aspirazioni di una migliore comprensione di ciò che è accaduto a Hong Kong".
Almeno sette persone sono state arrestate a Macao prima di una veglia a sostegno dei manifestanti della vicina Hong Kong, che non si è tenuta a causa del divieto imposto dalla polizia. Lo riferisce la tv pubblica Tdm. Le persone arrestate sono quattro cittadini di Macao, uno di Hong Kong e due cinesi.