Il governo britannico di Theresa May ha approvato il controverso progetto per costruire una terza pista all'aeroporto londinese di Heathrow, su cui si dibatte da quasi 20 anni. Il ministro dei Trasporti, Chris Grayling, ha parlato di "momento storico" e ha assicurato che verrà portato avanti solo se saranno rispettate le raccomandazioni per garantire la qualità dell'aria, uno dei punti che hanno suscitato più polemiche.
Il progetto in numeri
- Il progetto per la pista di 3500 metri, che ora dovrà essere votato dal Parlamento per il via libera definitivo, potrebbe essere completato entro il 2026.
- Prevede 2,6 miliardi di sterline di indennizzi per gli abitanti delle 800 case dei villaggi circostanti che verranno abbattute e delle 4mila più esposte al rumore per le quali saranno messe a punto misure di abbattimento dell'inquinamento sonoro.
- Il costo complessivo è stato stimato in 17 miliardi e mezzo di sterline.
- La prospettiva è quella di creare 77 mila nuovi posti di lavoro e di generare un surplus economico stimato fra i 65 e i 130 miliardi.
Nove anni fa il primo via libera
Il piano per la terza pista era stato approvato dal governo laburista nel 2009 ma poi era stato congelato dall'esecutivo lib-dem l'anno successivo. Si era parlato in alternativa di allargare l'aeroporto di Gatwick, a sud di Londra, ma il governo Tory della May ha rilanciato il progetto di Heathrow, malgrado l'opposizione di una parte dei Tory guidata dal ministro degli Esteri ed ex sindaco di Londra, Boris Johnson. Eletto deputato nei collegi di Uxbridge e South Ruislip, la zona a ovest di Londra toccata dalla nuova pista, Johnson ha disertato il voto del governo dopo aver minacciato di sdraiarsi davanti alle ruspe se saranno avviati i lavori. Westminster deve votare sul progetto entro tre settimane dalla pubblicazione della dichiarazione del governo. La May punta a compensare le defezioni fra i Tory con il sostegno dei laburisti e degli scozzesi dell'Snp.
I no dei critici
Coloro che si battono per il no al progetto sostengono soprattutto che la nuova pista porterebbe nell’area 700 aerei in più al giorno che si tradurrebbero in un peggioramento della qualità dell’aria e dell’inquinamento acustico. E poi c’è la questione dei costi: ai 18 miliardi di sterline, sostengono i detrattori, vanno aggiunti altri 15 miliardi per ammodernare le strade e le infrastrutture che dovranno accogliere i passeggeri in più. Per molti l’alternativa ideale sarebbe quella di espandere Gatwick in quanto Heathrow è datato e il Paese ha bisogno di migliorare i collegamenti a livello regionale.