Il Parlamento europeo ha bocciato la candidatura di Sylvie Goulard a commissaria al Mercato Interno e all'Industria della Difesa e a Parigi volano gli stracci. Il veto posto dal Parlamento europeo sulla candidata francese è un brutto colpo per il presidente Emmanuel Macron che ha reagito puntando il dito contro la presidente eletta della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.
In un intervento in tv, Macron ha ricostruito il percorso che lo ha portato a proporre Goulard: "Ho proposto tre nomi alla presidente von der Leyen, lei mi ha detto, 'voglio lavorare con Sylvie Goulard, la conosco'. Io gli ho detto, attenzione perché non è mai stata formalmente incriminata ma sono due anni che c'è un'inchiesta su un tema che la riguarda. Conosco persone che faranno polemica. Allora lei ha detto che avrebbe chiesto ai presidenti dei gruppi parlamentari, ha parlato con Socialisti & Democratici, Partito Popolare Europeo e Renew Europee e ha ricevuto l'ok". "Non capisco come, quando la presidente eletta della Commissione discute con i presidenti dei tre gruppi parlamentari e concordano su qualcosa, può succedere questo. Quindi ho bisogno di capire e chiederò spiegazioni", ha concluso il presidente francese.
Una ricostruzione in parte smentita in un tweet da Iratxe Garper, presidente del gruppo S&D: "Contrariamente a quanto affermato dal presidente Macron, non sono mai stato consultato dalla presidente eletta Von der Leyen su Sylvie Goulard o altri nomi proposti dagli Stati membri prima delle nomine, che sono loro prerogative".
L'indagine a carico di Goulard
Goulard è oggetto di un'indagine sia da parte della magistratura francese che da parte dell'Olaf, l'ufficio anti-frode europeo, per un caso di presunti impieghi fittizi ad assistenti parlamentari. In Francia, per la maggioranza di governo il suo siluramento è, a livello europeo, una ritorsione per la bocciatura del candidato ungherese, Laszlo Trocsanyi, e, a livello interno, il desiderio dell'opposizione di infliggere una sconfitta a Macron.
Per Pieyre-Alexandre Anglade, deputato de "La Republique En Marche", la bocciatura della candidata francese è "un'offensiva politica dei conservatori che rifiutano di rimettere in discussione la loro posizione dominante".
Profondamente diversa la reazione delle diverse anime dell'opposizione: tra i primi a reagire, l'eurodeputato del partito di estrema destra Rassemblement National, Nicolas Bay che, in un tweet, ha definito la bocciatura "un'ulteriore umiliazione per Macron che appare sempre più indebolito sulla scena europea". Sempre su Twitter Raphael Glucksman, l'ex capolista alle europee della formazione di estrema sinistra Place Publique-Partito Socialista, ha sottolineato come il voto contrario del Parlamento europeo alla candidatura di Sylvie Goulard è una "vittoria dell'etica sul denaro e uno schiaffo per Emmanuel Macron", la cui "arroganza ha indebolito la posizione francese in Europa".
Il presidente è nel mirino anche del leader del partito sovranista "Debout La France", Nicolas Dupont-Aignan, che ha criticato il tentativo di Macron "di discolparsi affermando che Sylvie Goulard era stata scelta... Da Ursula von der Leyen! Dovremmo pensare che sottomette il nostro Paese a tal punto da lasciare che sia la Germania a scegliere il nostro candidato alla Commissione europea?" Sulla stessa linea anche l'eurodeputato del partito conservatore Les Republicains, Brice Hortefeux. Intervistato da BfmTv, ha detto che "c'è un indebolimento del peso della Francia" dall'inizio "della presidenza di Emmanuel Macron".