Terrore nel sito archeologico di Jerash, in Giordania: un uomo con il volto coperto ha ferito a coltellate otto persone nei pressi delle antiche rovine romane. Il ministro della Salute giordano, Saad Fayez Jaber, ha riferito che tra i feriti ci sono tre turisti provenienti dal Messico e una persona di origine svizzera. Quattro delle persone accoltellate hanno riportato ferite serie, da moderate a gravi. Oltre ai turisti, sono stati colpiti anche un agente della sicurezza e una guida. La polizia ha annunciato che un uomo è stato arrestato.
Inzialmente si era parlato di tre turisti spagnoli anziché messicani. Tutti i feriti sono stati trasportati in ospedale nella capitale giordana, Amman. Non ci sono notizie certe sulle loro condizioni e sull'entità delle ferite riportate ma, almeno stando a quanto trapelato finora, nessuno sarebbe in pericolo di vita. L'aggressore è stato immediatamente fermato e arrestato ma non ci sono ancora dichiarazioni sulla sua identità né informazioni sulle motivazioni del suo gesto. Sarebbe ancora sotto interrogatorio.
Alcuni testimoni presenti hanno parlato di un uomo vestito di nero e col capo coperto che all'improvviso ha cominciato ad attaccare i presenti con un coltello, seminando il panico. Al momento dell'incidente, nel sito archeologico, il secondo in ordine di importanza nel Paese, dopo quello di Petra, erano presenti molti turisti, soprattutto stranieri. Alcuni testimoni hanno riferito che non c'e' stato alcun cordone di polizia chiunque ha potuto vedere i feriti. Le visite sono continuate normalmente, dopo l'attacco.
La città di Jerash, a soli 50 chilometri dal Amman, è molto famosa in tutto il mondo per le sue rovine romane. Una buona parte dell'economia giordana si poggia sul turismo e il governo deve spesso fare i conti con gli interessi delle bande di beduini e i clan che, localmente, controllano le attività, anche turistiche, seppure questo aspetto è ufficialmente demandato alle autorità giordane. Nei siti turistici giordani le risse legate alle rivendicazioni del controllo delle attività economiche non sono rare e a volte sono spuntate pistole o coltelli.
A dicembre del 2016 un gruppo di uomini armati uccise 7 persone, tra cui una turista canadese, in una serie di sparatorie nella località turistica di Karak. Il gruppo si barricò in una fortezza crociata con degli ostaggi, liberati da un blitz della polizia. L'attacco fu rivendicato dall'Isis.