Nuova giornata di proteste per i gilet gialli che portano la loro rabbia nel centro di Parigi: scontri agli Champs-Elysees tra manifestanti e polizia, dopo un tentativo di forzare il blocco.
Gli agenti hanno sparato gas lacrimogeni per disperdere la folla mentre dei dimostranti tentavano di impadronirsi delle barriere mobili per fare una barricata; alcuni poliziotti sono stati colpiti con vernice gialla. Dieci persone sono rimaste ferite, tra cui tre agenti.
Battaglia intorno agli Champs Elysées
Sono 81 i fermati - ha fatto sapere la prefettura della capitale francese - molti per porto d'armi illegale. La portavoce del ministero dell'Interno, Johanna Primevert, ha esortato i dimostranti pacifici a restare dentro il perimetro consentito sugli Champs-Elysees; circa 5 mila agenti sono presenti e fanno controlli d'identità all'ingresso.
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Per il ministro dell'Interno, Cristophe Castaner, ci sono "200 manifestanti pacifici" e "1.500 agitatori all'esterno del perimetro venuti per combattere. Le forze dell'ordine stanno rispondendo e respingendo i teppisti".
Altre proteste sono programmate in giro per la Francia: secondo quanto riferisce l'emittente BfmTv, nella Somme, regione settentrionale, i gilet gialli hanno lanciato una petizione in cui si richiede la destituzione del presidente Emmanuel Macron e la fanno firmare a tutte le automobili che passano.
Dai social agli scontri di piazza
Il movimento dei gilet gialli è nato sui social network in ottobre contro l'aumento della tassa sui carburanti ed è diventata in poco tempo una protesta più ampia contro Macron, accusato di non fare abbastanza contro l'innalzamento del costo della vita. Il 17 novembre, primo giorno di proteste, oltre 280 mila persone hanno manifestato in tutto il Paese, mentre lo scorso sabato erano in 106 mila, di cui 8 mila a Parigi. La protesta si è estesa anche a Bruxelles dove ieri ci sono stati scontri e disordini a due passi dalle istituzioni Ue.
I tentativi del governo di negoziare sono finora falliti, soprattutto perché i manifestanti chiedono di riprendere gli incontri in streaming. Macron ha cercato di abbassare la tensione, proponendo dialogo nazionale ed eventualmente dei piccoli interventi per rallentare l'impatto dell'incremento fiscale, ma è rimasto fermo sull'aumento della tassa sui carburanti.