"Abbiamo la fortuna di vivere in un Paese democratico, dove c’è sempre stata la possibilità di esprimere le proprie idee e questa è una delle ragioni per viverci. Vengo da una famiglia molto semplice, i miei genitori hanno sempre lavorato duramente, sono cresciuta con il loro esempio davanti agli occhi, ho visto che a volte era difficile andare avanti e tutto questo mi ha dato una grande forza. Perciò, adesso, quando vedo le persone che protestano, capisco che anche se c’è gente che tenta di usare questa mobilitazione per i propri fini, la maggioranza vuole solo far sentire la propria voce, in modo sincero, per ottenere condizioni di vita accettabili".
Lo ha detto in una intervista alla Stampa l'attrice francese Letitia Casta. "Penso che abbiamo un presidente che invece di rivolgersi alle persone in quanto esseri umani continua a parlare in termini solo economici. Invece bisognerebbe tenere i due aspetti uniti e migliorare i rapporti e la comunicazione".
Nuovo sabato di mobilitazione
I 'gilet gialli' tornano in piazza per il decimo atto della loro protesta, che segna i due mesi del movimento nato lo scorso 17 novembre e che ha sconvolto la politica francese. Le forze dell'ordine sono in allerta: si teme sempre che le proteste possano degenerare in scontri e attacchi alle forze dell'ordine, che successo più volte in passato. Sono previste manifestazioni a Parigi e in altre città, tra cui Lione, Bordeaux, Lille. I gruppi che tornano a protestare denunciano "l'inutilità del Grande dibattito" avviato questa settimana sotto l'egida dell'Eliseo.
L'invito diffuso sui sociali chiede di portare sugli Champs-Elysees "almeno due amici che finora non hanno mai partecipato" e di munirsi di una rosa o una candela, per rendere omaggio alle persone morte o ferite dall'inizio delle proteste. C'è chi promette "un milione di gilet gialli a Parigi" in risposta a dichiarazioni del presidente Emmanuel Macron, che pochi giorni fa rimproverava i "troppi francesi che hanno dimenticato il senso del sacrificio".
Altri raduni sono annunciati agli Invalidi e in piazza della Bastiglia, ma finora la prefettura della capitale ha ricevuto solo una richiesta formale. Ad Angers (Maine-et-Loire) la prefettura ha vietato la manifestazione regionale prevista, "a causa di seri rischi per la sicurezza di persone e beni".
A tenere banco è anche la polemica sull'utilizzo da parte della polizia degli Lbd, armi non letali che sparano proiettili in gomma da 40 millimetri. Jacques Toubon, il 'Difensore dei diritti', autorità giuridica indipendente che vigila sul rispetto dei diritti fondamentali, ne ha chiesto la sospensione. I 'gilet gialli' accusano gli agenti di aver reso disabili 17 manifestanti colpiti da quei proiettili, mentre fonti di polizia hanno finora riferito di un bilancio di quattro persone che hanno perso un occhio e altre due una mano.