In Israele il ministero dell’Agricoltura sta sperimentando un progetto per nutrire pellicani, diventati una minaccia per i pescatori nello Stato mediorientale. Decine di migliaia di pellicani ogni anno transitano su Israele, cibandosi di quantità sempre crescenti di pesce a causa della progressiva riduzione dei corpi d’acqua che trovano lungo le vie migratorie. La voracità dei pellicani ha dato forti problemi ai pescatori israeliani, trovatisi a fare i conti con concorrenti particolarmente agguerriti.
Si stima che in Israele ogni anno passano da 75.000 a 100.000 pellicani, nella migrazione dalle regioni dell’Europa meridionale all’Africa centrale, dove trascorrono l’inverno. “Quando passano fanno molti danni alle vasche per l’allevamento dei pesci”, ha riferito all’agenzia Reuters il dirigente di un’azienda nell’Israele centrale. “Mangiano qui e al nord, poi quando hanno cibo a sufficienza continuano verso il sud del Sudan”.
Il ministero dell’Agricoltura di Gerusalemme ha pensato di risolvere il problema sperimentando un piano per dare direttamente da mangiare ai pellicani. Nella riserva di Mishmar Hasharon il personale mette a disposizione degli uccelli sei tonnellate di pesce, dalle tre alle quattro volte a settimana nel corso dei tre mesi in cui i pellicani sono in Israele. Il ministero ha giustificato il progetto spiegando che i pellicani minacciano il lavoro dei pescatori, che perdono “decine di tonnellate” di pesce a causa degli uccelli, come ha dichiarato in un comunicato in cui annunciava il progetto a ottobre.
Secondo il ministero, il problema è sorto a causa del prosciugamento dei corpi di acqua dolce durante il percorso migratorio. La crisi dei pellicani perciò potrebbe essere ascrivibile alle conseguenze del cambiamento climatico, con esiti inaspettati.
Il ministero ha dichiarato che al termine della sperimentazione deciderà dopo un dibattito con le parti interessate se dare seguito al progetto pilota e valutare se il piano può invece avere effetti nocivi, prolungando la permanenza dei pellicani in Israele.