Allarme Babbi Natale in Germania. Nel senso che quest'anno scarseggiano in modo preoccupante: a Berlino e nelle altre grandi città della Repubblica federale se ne trovano molti meno nelle strade, nelle piazze, davanti alla Chiese. Ai mercatini natalizi, pieni di luce e atmosfera, manco l'ombra. Insomma, la penuria di grandi e grossi Santa Claus rossovestiti e con barba gigante sarà una delle caratteristiche di questo Natale 2018.
La motivazione è tutt'altro che spirituale: il fatto è che i giovani tedeschi non hanno più nessuna voglia di stare per ore al freddo. Per tirare su un po' di soldi, gli studenti preferiscono lanciarsi nel "social media marketing" stando al calduccio davanti ai loro Pc, oppure facendo i venditori via smartphone. Nemmeno la prospettiva di guadagnare 500 euro nella sola sera di Natale - questo almeno è la paga media a Berlino - basta per fare cambiare idea ai millennials, figurarsi il piacere di consegnare un grosso pacco di regali ai più piccoli.
È l'Opera studenti di Berlino - quella che si offre di trovare lavoro, una sistemazione o altri sostegni agli universitari della capitale - a diffondere la notizia, come riferisce l'emittente Rtl: "Dopo ben settant'anni abbiamo dovuto sospendere l'offerta di posti come Babbi Natali. E l'abbiamo fatto col cuore a pezzi", ha detto la portavoce della centrale studenti, Jana Judisch. Semplicemente non c'è più nessuno interessato a questo tipo di impiego. La signora Petra Henkert ha addirittura lanciato l'appello "Berlino cerca 100 Babbi Natali". Paradossalmente, tra i pochi che hanno risposto qualcuno ha fatto sapere che devolverà la propria paga in beneficenza.
Ma l'emergenza Santa Claus i segnala anche altrove nella Germania, per il resto cosi' attenta e sensibile alle tradizioni natalizie. Un esperto del settore è Willi Dahmen di Celle, un signore che fa il Babbo Natale da molte decadi: "Molti giovani non hanno più nessuna voglia di lavorare nel weekend o nei giorni di festa". Dahmer organizza da anni seminari per aspiranti Santa Claus, spiegando che mentre si è in servizio col barbone bianco e l'abito rosso è vietato usare lo smartphone ma anche fumare, e che prima della consegna dei regali è richiesta la recita di una poesia oppure una canzone.
"Avrei bisogno 30 o 40 Babbi Natale in più, ma non li trovo", aggiunge amaro il sessantaseienne. Lui il suo lavoro lo prende molto sul serio: già in estate fa riprese in mantello rosso e con tanto di slitta e renne per delle pubblicità natalizie.
Il bello è che l'offerta non manca, anzi forse è pure in aumento: "Molte famiglie stanno tornando alla tradizione", dice Tom Sperner, responsabile per il marketing di un'agenzia per l'impiego di Berlino. "Richiestissimi anche angioletti e bambin Gesù".