Gli appelli alla moderazione, fatti a ripetizione dell'esecutivo, non sono bastati: i gilet gialli' hanno dato il via al 'capitolo 2' della loro mobilitazione: una manifestazione a Parigi che è subito sfociata in scontri nel cuore della città.
il ministro dell'Interno Christophe Castaner ha fornito un primo bilancio della protesta contro il caro-benzina voluto dal governo: in tutto il Paese sono scese in piazza 23 mila persone e 8.000 manifestanti sono a Parigi, la gran parte concentrati sugli Champs-Elysées, dove da metà mattina sono state registrate violenze e scontri. Tredici i fermati, riferisce Le Figaro, con roghi di cassonetti dell'immondizia messi di traverso a bloccare le strade e dati alle fiamme.
Lo stesso Castaner ha duramente attaccato la mobilitazione denunciando "i rivoltosi" dell'ultradestra "che hanno risposto all'appello di Marine le Pen".
Chaos in #Paris as anti-fuel tax protest turns violent
— Ruptly (@Ruptly) 24 novembre 2018
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"Avevo chiesto al Governo perché non permette ai gilet gialli di protestare sui Campi Elisi" ha replicato la Le Pen, "Oggi il ministro dell'Interno utilizza questa domanda per criticarmi. Si tratta di una strumentalizzazione patetica e disonesta".
E proprio davanti la casa di Castagner a Forcalquier, in Provenza, si era radunata giovedì una quindicina di manifestanti. Lo ha reso noto lo stesso ministro in un'intervista a Midi Libre. Castaner ha contestato la "violenza, gli insulti, gli attacchi razzisti, antisemiti e l'omofobia" che hanno accompagnato la mobilitazione contro l'aumento delle tasse sul carburante. E poi ha aggiunto: "La mia casa a Forcalquier, dove ci sono mia moglie e mia figlia, è stata attaccata". Un fonte giudiziaria ha aggiunto che i manifestanti hanno postato le proprie foto davanti alla casa: "Erano lì per farsi selfie, per pubblicare messaggi su Facebook", ha spiegato a Bfmtv.
Una quarantina di gilet gialli aveva preso di mira venerdì sera l'abitazione di una deputata di La Republique En Marche, il partito del presidente Emmanuel Macron. Il blitz davanti alla casa di Mireille Robert a Pieusse, nell'Aude: il gruppo di dimostranti si è presentato nell'abitazione chiedendo di parlare con la parlamentare; e quando i familiari hanno detto loro che lei non era in casa, i facinorosi hanno appiccato le fiamme davanti all'ingresso. Il gruppo si è poi dileguato all'arrivo della polizia.
Cette nuit, 40 hommes casqués et cagoulés se sont introduits chez moi, allumant un feu et proférant des menaces. 40 contre une famille sur un domaine isolé, chapeau le courage ! Enfuis dès l’arrivée des gendarmes. Cette dérive violente n’est pas acceptable #GiletsJaunes @LaREM_AN
— Mireille Robert (@MRobert_11) 24 novembre 2018
"Aggredita e la mia famiglia minacciata, nonostante avessimo ricevuto il capo dei 'gilet gialli'", ha denunciato Robert su Twitter. "Con il casco, a volto coperto e violenti, si sono lanciati in una fuga che non rende servizio alla loro causa", ha aggiunto.
Giovedì sera l'esecutivo ha teso la mano: il presidente Emmanuel Macron si è impegnato ad una “nuova rotta” per portare avanti la transizione ecologica ed ha assicurato l’apertura di negoziati inclusivi. “Abbiamo ricevuto il messaggio dei cittadini: un invito ad andare più lontano. Per non essere socialmente inaccettabile, la necessaria transizione ambientale deve essere giusta, equa e democratica”.
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E il presidente, macroniano, della Commissione Affari sociali dell'Assemblea nazionale, Brigitte Bourguignon, ha chiesto una "moratoria" sul rialzo delle tasse sui carburanti in modo da aprire un dialogo "in un clima di pace". Ma in attesa di annunci concreti, i 'gilet gialli' domani riaffermeranno la loro determinazione.
Al di fuori dei canali tradizionali
L'invito al 'capitolo 2', a Parigi, era stato lanciato sui social network, il veicolo principale di questa protesta che si è diffuso al di fuori dei tradizionali canali, politici e sindacali. "Mi appello alla responsabilità degli organizzatori", aveva esortato Castaner, in una conferenza stampa con il commissario di polizia di Parigi, Michel Delpuech. Eretto un "perimetro di sicurezza" degli agenti attorno all'area che comprende l'Eliseo, place del la Concorde, la zona dell'Assemblea nazionale e Matignon.
Il timore di nuove violenze
"In questa zona, in nessun caso, in nessun modo, ci sarà alcun comizio, alcun corteo dei 'gilet gialli", aveva insistito Delpuech. Le autorità erano in grande allerta anche perché è ignota la portata possibile della mobilitazione. Sabato scorso, i 'gilet gialli' hanno cercato più volte di avvicinarsi al palazzo di Eliseo. "Sappiamo che hanno deciso di mobilitarsi le reti di estrema destra e di estrema sinistra", ha aggiunto Castaner. Ed ora il timore è che si possano ripetere i numeri tragici della scorsa settimana: 620 civili e 136 uomini delle forze di sicurezza rimasti feriti, quasi 900 persone arrestate e anche due morti.