Articolo aggiornato alle ore 10,55 del 17 novembre 2018.
Una manifestante dei "gilet gialli" che stanno bloccando le strade in Francia è stata "investita e uccisa da una automobilista" nella Savoia, nel sud-est del Paese. Lo riferisce il ministero dell'Interno. L'automobilista è una madre che stava portando la figlia in ospedale quando è stata bloccata dai manifestanti che l'hanno circondata battendo sulla vettura. La donna, in preda al panico, ha accelerato e ha investito una manifestante. Ora si trova in stato di fermo, ancora sotto choc per l'accaduto.
Proteste in tutta la Francia
I "gilet gialli" si sono radunati questa mattina per bloccare le strade e i punti strategici in tutto il Paese in una "mobilitazione generale" senza precedenti contro l'aumento dei prezzi del carburante. L'iniziativa è partita dai social network e ha raccolto un consenso abbastanza ampio da fare preoccupare il governo. Secondo Christophe Castaner, responsabile dell'Interno, sarebbero alemno 50 mila i manifestanti che hanno dato vita a circa mille blocchi stradali in tutti il Paese.
Sono previste circa 1.500 manifestazioni sul territorio - bloccando strade, supermercati, stazioni di servizio - di cui solo un centinaio sono state segnalate, fa sapere una fonte della polizia. Si stima che saranno coinvolte 600 città. Paralizzare il Paese impedendo qualsiasi spesa è il mezzo di pressione previsto dai "gilet gialli". I primi manifestanti si sono gia' raggruppati in diversi punti d'ingresso della tangenziale di Parigi poco prima delle 7. Nella capitale sono attese migliaia di persone.
La protesta è stata innescata dall'aumento dei prezzi dei carburanti ma si è estesa a una più ampia denuncia della politica del governo in materia di tassazione e calo del potere d'acquisto.
A partire dal primo gennaio prossimo, le tasse sul gasolio dovrebbero aumentare di 6,5 centesimi al litro e quelle della benzina di 2,9 centesimi.
Il piano del governo
Nei giorni scorsi, proprio in vista della grande manifestazione annunciata per oggi, il governo aveva annunciato il varo di un 'assegno energia' annuale di 200 euro per aiutare 5,8 milioni di francesi in difficoltà a scaldare la propria casa e un assegno carburante che prevede un piccolo rimborso spesa mensile dei costi di trasporto sostenuti da alcune categorie di lavoratori: queste le misure annunciate dal primo ministro Edouard Philippe, parte di un piano del governo per cercare di controbilanciare l'aumento del prezzo di vendita di benzina e diesel dal 1 gennaio 2019.
Nelle ultime settimane il governo ha tentando di arginare il malcontento degli automobilisti coalizzati nel movimento dei 'gilets jaunes' (il giubbotto catarifrangente che per legge va tenuto in macchina) Oltre agli incentivi, dal governo è arrivato anche il pugno duro contro i manifestanti. "Lo dico ai francesi: avete certamente il diritto di manifestare, ma la legge va rispettata e dovete prendere le vostre responsabilità", aveva detto Philippe all'emittente 'RTL' con tono minaccioso. Ma i 'gilets gialli' hanno tenuto duro e sui social per giorni hanno elencano centinaia di azioni di protesta indette ai quattro angoli dell'Hexagone.