La strada è libera. O almeno così sembra. Niente e nessuno, in Turchia, trattiene più i profughi scappati da una Siria in guerra che ha tolto speranze e futuro. Al confine con la Grecia però è l'uomo a provare ad "arrestarne" la fuga. Tra disperazione e ricatti, l'unica cosa certa è che Europa non può più rimanere a guardare, silenziosa, dal suo appannato e piccolo finestrino
La marcia dei migranti in cerca d'Europa
Destro e sinistro, sinistro e destro. I passi non si contano, indietro non si guarda. È iniziato un cammino di speranza che ha una meta ben precisa, ancora senza forma o aspetto. Per ora si procede, sguardo avanti, seguendo il ritmo. Agli eventuali ostacoli, ancora, non si pensa.
Il confine non è lontano. il buio è calato, la marcia è stata lunga. Con le stelle è arrivato il tempo del riposo. Il profumo dell'Europa si mischia a quello dell'erba diventata comodo giaciglio
La strada non è più libera. Fili e grovigli spinati bloccano il passaggio e provano a cancellare attese e desideri. Sono muri crudeli perché nella loro trasparenza fanno intravedere ciò che potrebbe essere stato solo un sogno appena assaporato
Alla fine della marcia subentra la lotta. La libertà ha un prezzo, nessuno la regala. C'è chi la vuol limitare a suon di lacrimogeni e spari, c'è chi, purtroppo, la lascia in fondo al mare. In questa guerra senza vincitori in palio c'è solo la vita