La decisione di Facebook di modificare l'algoritmo, sacrificando nella bacheca degli utenti lo spazio dedicato ai post delle pagine in favore di quelli degli amici, non è stata, per ovvi motivi, accolta bene dall'industria dei media.
Un'autentica doccia fredda seguita a stretto giro da quella che è sembrata una vera e propria beffa: a valutare l'affidabilità delle testate saranno gli utenti stessi, compresi quelli a malapena in grado di comprendere un testo scritto.
Che fine ha fatto il Trust Project che, dopo tante false partenze, era sembrato l'idea giusta, spingendo le testate a illustrare i loro metodi di lavoro e informazioni, ovvero a educare l'utenza a capire quando una fonte è affidabile o meno? La frustrazione della comunità giornalistica di fronte a queste novità è stata pressoché unanime. Avere il coraggio di mollare una piattaforma come Facebook, che garantisce 2,2 miliardi di utenti potenziali, è però un altro paio di maniche. Per questo il gesto della Folha de Sao Paulo, il principale quotidiano brasiliano, ha del rivoluzionario.
"Così Facebook incoraggia le bufale"
La testata ha annunciato che non pubblicherà più contenuti sulla propria pagina Facebook, che conta quasi 6 milioni di 'mi piace', accusando l'azienda di Menlo Park di incoraggiare le bufale nel suo sforzo di dare priorità, nelle parole di Zuckerberg, alle "interazioni sociali significative", cioè ai post provenienti dai propri amici piuttosto che a quelli di media e aziende. Ma per il direttore esecutivo della Folha, Sérgio Dávila, l'effetto principale di questa mossa e favorire la diffusione della disinformazione politica e delle fake news.
"Bandendo di fatto il giornalismo professionale dalle sue pagine a favore dei contenuti personali e aprendo spazi per la proliferazione delle bufale, Facebook è diventato un terreno inospitale per chi vuole offrire contenuti di qualità come noi", ha affermato Dávila, secondo il quale la decisione del quotidiano è scattata dopo il cambio di algoritmo ma riflette anche "la minore importanza di Facebook per i nostri lettori".
A tale proposito, il quotidiano snocciola un po' di dati del proprio centro di ricerca, secondo il quale le condivisioni, i commenti e i 'mi piace' ottenuti sulla rete sociale dai 10 maggiori giornali brasiliani è scesa del 32% nel corso del 2017.
Per i lettori una scorpacciata di fake news
In un articolo pubblicato martedì scorso, la Folha ha poi analizzato le interazioni via Facebook di 21 siti di fake news e 51 testate giornalistiche. Un test alquanto indicativo, se si considera che, dopo India e Usa, il Brasile è il terzo mercato di Facebook, con 130 milioni di utenti.
Ebbene, quel che è emerso è che da ottobre a gennaio, quindi nei tre mesi precedenti la modifica dell'algoritmo, le interazioni sulle pagine dei media professionali sono scese del 17%, mentre quelle dei siti di bufale sono triplicate. L'Istituto per la Verifica delle Comunicazioni, un'associazione no profit brasiliana che monitora il settore, conferma la tendenza: nell'ultimo semestre del 2017 il numero di visite ricevute dalle testate tramite Facebook è sceso dal 9% al 7% del totale.
Insomma, il gigante dei social media, oltre a essere un luogo sempre meno ospitale per il giornalismo di qualità, starebbe diventando anche sempre meno rilevante per guadagnare accessi. E l'iniziativa della Folha de Sao Paulo, da questo punto di vista, promette di essere un esperimento interessantissimo.