A Menlo Park è scattata l'operazione Congresso. Quando comparirà davanti ai parlamentari Usa, Mark Zuckerberg dovrà dire addio a quel ragazzo descritto nel film “The Social Network” come un timido misantropo che frequentava le aule di Harvard in sandali. O almeno dovrà sembrare così. Il ceo ha assunto due squadre di esperti che lo stanno allenando. Per renderlo più carismatico, simpatico. E per evitare guai.
Dai keynote alle magliette: un vita a copione
Zuckerberg non ama comparire in pubblico e ha un'attenzione maniacale per la (propria) privacy. Nel corso degli anni, tra un keynote e una trimestrale, la sua presenza scenica è migliorata. Ma i suoi discorsi sul palco sono pur sempre recite a copione. Rare, salvo quando costretto dagli eventi (come in queste settimane), sono le sue interviste. Il ceo di Facebook non è abituato all'improvvisazione, né al dibattito. Ecco perché, in vista dell'incontro con il Congresso dell'11 aprile, Zuckerberg ha assunto un gruppo di esperti. Per imparare cosa dire ma soprattutto come dirlo. Sia a parole sia con il corpo.
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Tra i coach ci sarebbe – scrive il New York Times – anche un ex assistente di George W. Bush ai tempi della presidenza. Difronte al Congresso, Zuckerberg avrà preparato la sua versione ma non avrà un copione, né potrà evitare le domande dei parlamentari. Dovrà rispondere e convincere. Sarà un Mark diverso, a partire dall'abbigliamento. In fondo anche quello è sempre stato a copione: maglietta grigia, felpa, jeans. Sempre uguale – ha detto più volte – per non essere costretto a prendere decisioni superflue. Al Congresso però arriverà in abito e cravatta.
Come rendere Zuckerberg simpatico in una settimana
Non si tratterà solo di apparenza. Ogni parola avrà un peso. Ecco perché c'è una seconda squadra di allenatori che sta preparando Zuckerberg dal punto di vista legale. A occuparsene sarebbe lo studio WilmerHale, affiancato da alcuni consulenti esterni. Sarà questo gruppo di avvocati a suggerire la formula di alcune risposte e a indicare al ceo di Facebook come reagire se interrotto. L'obiettivo, hanno spiegato fonti vicine ai preparativi, è far sì che Zuckerberg risponda in modo non evasivo ma neppure troppo difensivo. Le due squadre di allenatori lo stanno “educando” per rendere il suo atteggiamento più schietto, umile, gradevole possibile. Un po' come i pinguini di un altro film, Madagascar: soldati in missione che diventano “carini e coccolosi” per convincere il pubblico ad adorarli. Nulla è lasciato al caso: sarebbero state organizzate anche audizioni simulate. Una recita con finti membri del Congresso, ma con argomentazioni e domande plausibili.
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