Il presidente della commissione Ue, Jean-Claude Juncker, dà un'indicazione ai partiti tradizionali in vista delle elezioni europee: basta rincorrere i populisti, che non hanno alcuna soluzione concreta ma parlano solo ad alta voce. "Penso sia un grave errore lasciare che si moltiplichi il numero di persone che, nei maggiori partiti tradizionali, sono sconsideratamente populisti", dice intervistato sulle pagine del settimanale tedesco "Welt am Sonntag". "Se uno rincorre i demagoghi, ne vede solo le spalle. Dobbiamo ricordare che i populisti non sono nel giusto e dobbiamo affrontarli. Dobbiamo mostrarli per quello che sono, parlano a gran voce ma non hanno alcuna proposta concreta ai problemi che abbiamo dinanzi".
"La questione migratoria può essere importante, ma non è certamente il nostro più grande problema. Sembra che abbiamo perso la nostra capacita' di relativizzare quando si tratta di migrazione", ha proseguito Juncker, "recentemente ho incontrato il re giordano Abdullah II: lui ha scosso la testa e si è chiesto se stiamo scherzando. La popolazione giordana è al 25 per cento fatta da rifugiati. In termini assoluti, è arrivato un minor numero di rifugiati in Europa, e c'è qualcuno che immagina il nostro continente sull'orlo della rovina. Questo è semplicemente esagerato". Per Juncker, piuttosto, occorre riconoscere che "l'integrazione dei rifugiati presenta grandi sfide".