Roma - Al Consiglio europeo di martedì non c’è stata una votazione formale sulla proposta di revisione del bilancio pluriennale Ue fino al 2020. Per questo, il sottosegretario con delega agli Affari Europei Sandro Gozi parla di “riserva” e non di veto vero e proprio.
Il messaggio lanciato da Roma, comunque è chiarissimo: il presidente del Consiglio era serio quando minacciava il veto sul bilancio 2017.
COSA SUCCEDE
Per il momento, "niente": l’eventuale veto sul bilancio pluriennale si avrà in sede di votazione vera e propria. Se espresso formalmente, il veto impedisce l’adozione del provvedimento e di conseguenza riapre le trattative politiche sulla revisione pluriennale del bilancio
COM’E’ ORGANIZZATO IL BILANCIO
Il bilancio pluriennale dell’Ue è il quadro delle risorse dell’Unione in un periodo, minimo di cinque anni, all’interno del quale verranno approvati i singoli bilancia annuali
IL BILANCIO ANNUALE
- La Commissione presenta a Consiglio e Parlamento una proposta di bilancio entro il primo settembre per l’anno successivo. Il Consiglio europeo deve presentare al Parlamento entro il primo ottobre la sua posizione sul progetto. Dopo questo passaggio, il Parlamento ha 42 giorni di tempo per:
- adottarlo (il bilancio si considera adottato)
- non deliberare (il bilancio si considera adottato)
- adotta, a maggioranza, emendamenti. Il bilancio torna al Consiglio e alla Commissione
- In quest’ultimo caso scatta una procedura di conciliazione per varare entro il 31 dicembre il bilancio
Se non si arriva all’approvazione del bilancio prima del Capodanno, le spese possono essere effettuate nel limite mensile di un dodicesimo del bilancio dell’anno precedente.