Bruxelles - Si lavora febbrilmente a Bruxelles per trovare un accordo sul difficile dossier migranti. Prima di incontrare i vertici Ue, il premier Ahmet Davutoglu si è mostrato ottimista, ha tenuto a precisare che che Ankara non vuole "mercanteggiare" e ha assicurato che "per la Turchia il tema dei migranti è una questione umanitaria di valori, non di soldi". Un primo paletto esplicito, però, lo ha piazzato il presidente, Tayyip Recep Erdogan, chiedendo ai Paesi europei di smetterla con il sostegno ai curdi del Pkk: nonostante i recenti attacchi, è l'affondo , "i Paesi europei non danno peso a questi fatti, come se ballassero in un campo minato". E ha apertamente polemizzato con il sostegno indiretto delle istituzioni europee ai guerriglieri separatisti, mostrandosi irritato per ii continui appelli di Bruxelles alla pace nel sud est della Turchia: l'Ue -ha detto- non è consapevole che "sta nutrendo la vipera nel suo stesso grembo".
Davutoglu ottimista, abbiamo gli stessi obiettivi
E' ripresa poco dopo le 13 la riunione dei vertici europei (i presidenti Donald Tusk e Jean-Claude Juncker e il premier dei Paesi Bassi Mark Rutte) con Davutoglu. Da questa mattina, i 4 leader si sono visti a tre riprese, conaltrettante pause "tecniche" per permettere agli "sherpa"(essenzialmente, i rispettivi capi di gabinetto coadiuvati daiconsulenti legali) di mettere a punto un testo da sottoporrenuovamente al livello politico. Il pre-accordo con la Turchia che era stato negoziato 17 marzo è stato addirittura dichiarato illegale dall'Onu. L'ipotesi a cui starebbero lavorando gli 'sherpa' per aggirare il 'vulnus' delle 'deportazioni di massa' è quello che tutti i migranti che arriveranno sulle isole che avranno diritto a un esame individuale della loro richiesta. Ma sono ancora aperti anche altri 3 nodi: la questione del negoziato per l'accesso Ue della Turchia (contestato da Cipro che si oppone all'apertura di nuovi capitoli negoziali senza un accordo sull'isola divisa); la data da cui far partire l'accordo e la modalità in cui i 3 miliardi di fondi Ue aggiuntivi chiesti da Ankara dovranno essere erogati. E adesso i 28 capi di Stato e di governo Ue aspettano di essere riconvocati per una nuova riunione del Consiglio europeo nelle prossime ore. Per il resto, lo stesso ex premier Romano Prodi, che è a Mosca, ha sottolineato che il futuro dell'Unione europea dipende molto di più dal problema dei migranti, che dal rischio Brexit; e che bisogna essere pronti a "pagare un alto prezzo". Mentre i vescovi italiani chiedono di "superare un'informazione allarmistica e ideologica" sui migranti: occorre, dice la Cei, "riconoscere cause, responsabilità e dimensioni di un fenomeno che, insieme a enormi problematiche, porta con se' un contributo di ricchezza per tutto il Paese e, quindi, un reciproco vantaggio".
Nel frattempo da Idomeni il ministro dell'Interno greco Panagiotis Kouroublis, in visita al campo sul confine con la Macedonia, ha paragonato la fatiscente tendopoli al campo di concentramento nazista di Dachau. "Non esito ad affermare che questa è una Dachau dei giorni nostri", è sbottato Kouroublis, intervistato in televisione. "E' il risultato della logica delle frontiere chiuse. Chiunque venga qui", ha sottolineato, "si prende parecchi colpi allo stomaco". Nella struttura, originariamente concepita per accogliere 2.500 persone, ne sono ormai ammassate oltre dodicimila, un terzo circa di tutti i migranti bloccati in Grecia dalla recente chiusura della cosiddetta rotta balcanica, decisa da Slovenia, Croazia e Serbia e alla quale le autorita' macedoni si sono di fatto adeguate.
E dal Camerun il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita all'università di Yaounde, sottolinea che "la tentazione di alzare i muri, di erigere barriere di filo spinato, di rifugiarsi in un illusorio isolamento, presente in parte nella stessa pubblica opinione europea, oltre che moralmente inaccettabile è del tutto inefficace". Per Mattarella "solo la cooperazione può governare questo fenomeno, facendo prevalere le ragioni della luce su quelle delle oscurità".(AGI)