"E' un atto doveroso del governo, anche se il caso è molto difficile". Così il sottosegretario agli Affari Europei, Sandro Gozi, in un'intervista al Corriere commenta il ricorso del governo italiano contro l'assegnazione ad Amsterdam della nuova sede dell'Ema, l'Agenzia del farmaco europea, che dovrà traslocare da Londra dopo la Brexit e aveva visto in lizza per ospitarla Milano, giunta prima a pari merito insieme alla città olandese nel voto degli Stati membri e poi esclusa dal sorteggio.
"Le elezioni non c'entrano nulla. Cosa avremmo dovuto fare? Rinunciare a capire se ci sono tutte le condizioni affinché l'Agenzia europea del farmaco possa fare il suo lavoro nell'interesse di tutti i cittadini europei solo perché tra un mese da noi si vota?". Gozi, appena uscito dalla riunione che fino a tarda sera ha limato il ricorso, ha spiegato che "il caso si presta a diverse interpretazioni. Ma è necessario sapere se quella decisione è stata in qualche modo sviata da una presentazione della candidatura di Amsterdam che, se le notizie circolate in questi giorni fossero confermate, sarebbe stata fuorviante o quanto meno incompleta". "Non è una mossa contro l'Olanda - ha aggiunto Gozi - con la quale abbiamo un ottimo rapporto bilaterale. E tanto meno contro l'Unione europea. È una mossa nell'interesse della salute di tutti i cittadini europei per assicurare la continuità e il funzionamento ottimale dell'Agenzia. E, certo, anche nell'interesse dell Italia e di Milano".
"Dobbiamo provarci. L'Ema è importantissima, interessa alla salute di tutti i cittadini europei. La partita non è chiusa", ha dichiarato invece il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, a Uno Mattina, "non dobbiamo farci illusione che sia facile riaprirla perchè ci sono delle procedure".